RECENSIONE: Michele Maraglino – Canzoni contro la comodità
Michele Maraglino è un cantautore tarantino attivo dal 2005. Pubblica un EP nel 2010 e successivamente il suo primo full-lenght, “I mediocri“, che riscuote un discreto successo di critica. È del 2015 la seconda prova sulla lunga distanza: “Canzoni contro la comodità“. Rimasto fedele all’impostazione primordiale del cantautore, l’ultimo full-lenght continua a portare avanti le tematiche tanto care all’artista. Michele Maraglino prova ad offrire una panoramica, o meglio delle istantanee, della società contemporanea. Brani e liriche contro la comodità dei giorni d’oggi.
A livello prettamente musicale le otto tracce in questione appaiono minimaliste, prive di picchi sonori e abbastanza congeniali agli argomenti trattati. La struttura chitarristica è molto semplice ed è sorretta da stratificazioni di moog e cembali che vanno a completare il quadro. Una tela sincera, schietta, che non pretende di essere quello che non è. Ovviamente, la centralità dell’album gira intorno alle liriche attraverso cui Michele Maraglino prova ad esprimere il proprio essere. Ed è forse qui che questo disco lascia intravedere qualche crepa. Le tematiche trattate non spiccano particolarmente per doti stilistiche; i testi non riescono sempre a trovare una chiave di lettura personale ma non perdono mai occasione per trasformare le più piccole sfumature in veri e propri spunti di riflessione.
“Canzoni contro la comodità” ripropone il filone stilistico tanto caro alla generazione dei cantautori degli anni zero, trovandone però una buona reinterpretazione . Un album godibile, sicuramente derivativo, ma allo stesso tempo intimo. Il salto di qualità appare vincolato al superamento di determinati stilemi che sembrano ormai eccessivamente limitativi per la produzione artistica di Maraglino.
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Voto: (3 / 5)
Tracklist:
- Triste storia
- I miei coetanei
- La vernice
- Se non saremo forti abbastanza
- Canzone d’amore contro il consumismo
- Vie di mezzo
- Felicità mediocrità comodità
- La rivincita