Tiberio Ferracane: la magia della vita, la sua canzone d’autore
Cantautore antico, elegante, francese nei modi, uomo di due mondi, anche di tre, forse più… siciliano d’origine e torinese d’adozione, Tiberio Ferracane porta con se anche tanta Francia anche grazie alla splendida collaborazione con Philippe Troisi, scomparso poco prima della finalizzazione dell’intero disco… ed è dunque doverosa da parte del nostro una dedica a lui dell’opera, anche introducendo e chiudendo l’ascolto con i suoni dell’artista marsigliese.
“Magaria” è un disco che somiglia ad un vecchio film in bianco e nero, anni ’60, Italia delle nuove rinascite ma anche della malinconica ammissione di una nostalgia romantica che tesse la narrazione con uno spirito di libertà assoluta. Ferracane sfoggia grandi cliché di grandissime scuole, di certo non è un disco di innovazioni, elettroniche di confine, di ricerche… aspettiamoci dunque la scuola di un tempo, della forma pop della canzone con shuffle jazzati e delicatissimi pianoforti… e non è un caso che Ferracane, oltre agli inediti di suo pugno utili alla narrazione che somiglia molto al consunto di una vita intera, scelga anche di ricordare a se stesso canzoni importanti della sua e della nostra storia, da Modugno a Celentano, da Califano allo stesso Troisi come dicevamo… non semplici omaggi e remake, ma anche interpretazioni dalla forma inedita, personale, sua e soltanto sua. “Magaria” è anche in questo che parla di memoria e di magia, di soffice nostalgia che nonostante tutto urla e graffia la sensibilità di chi guarda il suo tempo.
“Magaria” non è un disco del presente, non è un disco del futuro e, sinceramente, non è un disco del passato. Ha la forza di somigliare all’uomo che lo ha scritto e non serve aggiungere altro… se ognuno di noi è unico nel suo esistere, “Magaria” suona come soltanto “Magaria” sa suonare. Questa è la vera magia della vita.