RæstaVinvE: un disco scomodamente interessante
È sempre scomodo qualcosa che non somiglia alle cose conosciute che possiamo etichettare con automatismo. Anche solo per citarle a vanvera per mostrar una parvenza di cultura. Il duo RæstaVinvE – che moniker scomodissimo – pubblicano un disco come “Biancalancia” puntando ad una forma canzone pop che davvero cerca ostinatamente un quid che ha pochissimi legami con i cocktail ormai abusati in qualsiasi direzione. Un disco che cerca l’originalità e, sempre scomodamente, la trova. E si sa: in questo tempo di automatismi, la scomodità paga pegno. E chi agli automatismi dedica la sua comodità, si perde la bellezza di scoprire disco come “Biancalancia”.
Un moniker decisamente scomodo alla voce giornalistica. Un acronimo dei vostri nomi… ma c’è anche altro dietro la scelta di un simile nome?
C’è la semplicità travestita da complessità, un pò come Raesta e Vinvè.
“Biancalancia” è anche una donna della vita di tutti i giorni?
Ogni uomo, superati i 30, incontra la sua Biancalancia. Credo sia uno degli effetti collaterali della sindrome di Peter Pan.
Si torna dunque a parlare d’amore nel suo più ampio significato. L’amore… quasi l’avevamo abbandonato. Il romanticismo oggi che direzioni sta prendendo? I nuovi poeti che voce hanno?
L’amore è capace di stravolgere, sconvolgere, coinvolgere. Oggi anche in un senso più ampio, e per fortuna direi. Quindi se vogliamo, anche il romanticismo riesce ad annidarsi in direzioni fino a qualche anno fa innaturali. Nel nostro disco abbiamo affrontato temi come la bisessualità in maniera abbastanza serena. Quanto ai nuovi poeti, li troviamo nei giovani autori, nei registi, in qualche writer.. forse in alcuni influencer. È presto per dirlo, l’unica cosa certa è che questa generazione lascerà qualcosa, come sempre accade, e saranno il tempo e gli eventi a caratterizzarli.
E parliamo del suono… un disco che in qualche modo ha risentito della pandemia?
Dal punto di vista pratico certamente, abbiamo avuto alcune difficoltà e conseguenti rallentamenti; dal punto di vista estetico invece no, anzi forse i lockdown in qualche modo hanno influito, positivamente.
E con la luce dopo la tempesta, i RæstaVinvE hanno raccolto una rivoluzione per il futuro? Cioè sono pronti per un nuovo disco?
Abbiamo gli hard disk pieni di demo, le chat di whatsapp intasate. Roba da dormire sugli allori per i prossimi 3 dischi. Ma qui subentra la nostra parte complicata, gettiamo cose che sembrano intoccabili per generarne di nuove in studio in pochi giorni. La verità è che ci lasciamo condizionare molto dal nostro vissuto. Quindi capita che se un’emozione si affievolisce, il brano costruito su quel sentimento perde la sua forza. In sintesi, capita che Stefano scazzi con qualcuno, vomita 10 pagine di liriche.. ed è quello il momento. La stessa cosa è capitata per altri brani; su “Adesso tutto è cambiato” per esempio, Stefano ha percepito un mio stato di malessere, stavamo andando a ristorante, e quel pazzo si è portato la chitarra.