LIVE REPORT: TUBE CULT FEST
15 – 16 Maggio- Orange Rock Café & Maze Eclectic Circle – Pescara
Ogni anno Pescara diventa improvvisamente una grande famiglia. Centinaia di persone ammaliate, coinvolte da sonorità psichedeliche e volumi fragorosi. Una due giorni di festival dove si respira un’atmosfera di divertimento, la cosiddetta “presa bene” per utilizzare un gergo moderno.
Il progetto Mu apre ufficialmente le danze dell’edizione 2015. Idea del bassista degli Zippo Tonino, una proposta che va alla sperimentazione totale e che vede anche la partecipazione di un sassofonista, atmosfera e alienazione per iniziare al meglio. Tempo di saluti e chiacchiere veloci che arriva il momento dei The Haunting Green. Il duo viene da una costola degli oramai sciolti A Cold Dead Body; potremmo considerarli degli studiosi del suono. Una proposta che varia da tocchi doom/post-metal a intersezioni ambient e drone, un muro sonoro generato da idee chiare e personali. Il feeling tra chitarra e batteria è intenso, grazie anche ai tempi usati dalla seconda. Un band interessante che riceve i giusti apprezzamenti. Perdo l’esibizione di Bemydelay per passare agli Unhold. La band svizzera è attiva da ben 25 anni, punto fermo dell’underground europeo. La giusta occasione per presentare il nuovo bassista e l’ultima fatica “Towering“. Non sono un fan sfegatato della loro proposta, su disco mi hanno recato a volte più di una noia, ma i Nostri dal vivo rendono al massimo e la loro esibizione risulta energica e gradevole. Mi sposto per seguire la performance di Lili Refrain. Lei, una chitarra, una moltitudine di suoni e sfumature. Impossibile classificare la proposta dell’artista romana, influenze che variano tra noise, psych e Black Sabbath. Sicuramente ne avrò dimenticate altre. Bravissima artista, live intenso. Tempo di rifocillarsi e bere ed ecco che arrivano gli headliner della prima giornata. I Simeon Soul Charger direttamente dall’Ohio. Grazie a precedenti live in zona i Nostri hanno anche una piccola fanbase. In molti aspettavano la loro esibizione ed i partecipanti non ne rimangono delusi. Un mix totale di sonorità 60/70 infarcite da tocchi blues, glam e stoner rock. Coinvolgimento totale, vedo tanti sorrisi. Un’ora precisa per addentrarci in mondi hippie e fiori multicolor. Non propriamente le mie priorità ma ogni tanto non fa male.
La seconda giornata è aperta da una band che attendevo con ansia. I bolognesi Hyperwülff non deludono le aspettative. Freschi di debut album i Nostri sfoderano una prestazione maiuscola, poche parole e tanti fatti. Suoni potentissimi e rabbiosi, promossi a pieni voti. Faccio in tempo a sentire qualche brano del set acustico degli Shores of Null che dimostrano di saperci fare anche in questa veste insolita mettendo in risalto le qualità vocali di Davide. Non conoscevo affatto i Methadone Skies, band rumena dal monicker geniale. Psych rock e stoner totalmente strumentali, tempo di viaggi e allucinazioni. Il buon Davide degli Shores of Null è lo special guest nell’unico pezzo cantato. Non male ma necessiterò di ulteriori approfondimenti. Cosa che non devo fare sui Black Rainbows, band romana attiva quasi da 10 anni. Un mix letale di stoner e hard rock anni ’70. Dal vivo hanno il giusto tiro alzando parecchio il volume, anche loro con un nuovo album da presentare di cui abbiamo sentito alcuni scampi. Siamo giunti agli ultimi headliner, dalla Polonia con furore ecco i Belzebong. Alla terza e ultima data del loro tour italiano i Nostri arrivano imbottiti di botanica magica e vodka per farci immergere nel loro caos. Vibrazioni che portano nella perdizione, dal vivo sembrano essere ancora più lenti e asfissianti che su disco. Personalmente mi aspettavo delle bordate sonore ma si naviga sulla retta via. Un’ora di Stoner Doom strumentale per spezzare timpani e anime.
Ancora una volta il Tube Cult Fest si consolida come punto di riferimento per il Centro-Sud. Nonostante difficoltà e problemi di varia natura grazie all’impegno dell’organizzatore, dei locali e dello staff, il fest ogni anno prende forma reclutando band di alta qualità. All’anno prossimo.