ALBUM DEL GIORNO: Ephrat – No One’s Word
Oggi usciamo da ogni confine canonico della musica e atterriamo in Israele. Gli Ephrat infatti sono davvero una band fuori dal comune.
No One’s Word è il loro primo album, uscito ormai qualche tempo fa, nel 2008. Per essere però un esordio ha delle guest star niente male: Daniel Gildenlow (Pain of Salvation) e Petronella Nettermalm (Paatos). Senza contare l’eccezionale produzione e missaggio che ci sono dietro con lo zampino di un personaggio ormai noto: Steven Wilson dei Porcupine Tree.
Già nella prima traccia, The show, l’influenza dei Porcupine Tree è a dir poco palese. Ma non è l’unica. Tra un brano e l’altro ecco farsi viva anche qualche linea musicale già sentita nei Dream Theater.
Approfondendo più attentamente il disco riscontriamo che si tratta di 6 tracce belle lunghe, come ci si aspetta del resto da una gruppo prog, ben strutturate con accenni di flauto e voci femminili improvvisi tra un pezzo e l’altro. Forse l’unica critica che si può fare al gruppo è quella di aver presentato alcuni brani davvero troppo simili a quelli dei Porcupine Tree e di aver dato alla luce un lavoro un pò troppo piatto. Bella la voce un po’ distorta e filtrata, bello l’inserimento della voce femminile e belli anche gli accenni di flauto. Ma forse un pò di innovazione non avrebbe fatto di certo male.
Un disco consigliatissimo agli amanti del genere.
Link Utili:
Tracklist:
1. The Show (10:32)
2. Haze (7:13)
3. Better Than Anything (8:27)
4. Blocked (4:55)
5. The Sum Of Damage Done (9:36)
6. Real (18:59)
Formazione:
- Omer Ephrat: Keyboards, Flute, guitars.
- Lior Seker: lead vocals.
- Gili Rosenberg: bass.
- Tomer Z: Drums.