RECENSIONE: Venom – From Very Depths
Iniziamo subito con una domanda: ne avevamo bisogno? Certo che no.
Sono passati quasi 10 anni da quando girò la notizia che i Venom sarebbero tornati con un nuovo album. Era il 2006. L’ultimo era “Resurrection” datato 2000, c’era ancora Mantas alla chitarra e in sostituzione di Abbadon fu chiamato Antton, fratello di Cronos. Il nome del ritorno fu emblematico: “Metal Black”, come se fosse un tributo ai tempi e all’importanza che ebbe la band agli esordi. Il fatto di aver creato un movimento, un genere e di aver influenzato praticamente tutto il metal estremo non serva come capro espiatorio.
Dal 2006 i Venom sono la parodia di loro stessi e questo “From Very Depths” è l’ulteriore conferma. Con il solo Cronos a cercare di mantenere la nave a galla il disco è un frullato di 14 pezzi messi in croce, senza capo e senza coda. Un riciclaggio da vecchi brani e una mezza attitudine punk da contorno ma senza la classe con cui hanno dimostrato tutto. Nulla da dire sui nuovi membri Rage e Danté, questo passa il convento e loro fanno quello che possono. Fa male al cuore vedere una band così importante e fondamentale in tali condizioni ma le vendite vanno bene, i fan sono sempre tra i più puri e non si lasciano sfuggire niente. La giusta pensione per Cronos sta arrivando lentamente. Chissà Mantas e Abbadon cosa ne pensano.
Link utili: Official Facebook Page
Voto: (4 / 10)
Tracklist:
- Eruptus
- From the Very Depths
- The Death of Rock n Roll
- Smoke
- Temptation
- Stigmata Satanas
- Crucified
- Evil Law
- Grinding Teeth
- Ouverture
- Mephistopheles
- Wings of Valkyries
- Rise
- Long Haired Punks