Intervista ai Churchill Outfit
Cinque ragazzi bresciani, un album (il primo dopo l’EP “In Dark Times”) fresco fresco che sta raccogliendo ottime critiche, un nome che è tutto un programma.. loro si chiamano The Churchill Outfit, e non penso di esagerare dicendo che si tratta di una delle più interessanti band del panorama alternativo italiano.
Dal rock all’indie passando per psichedelia e progressive i Churchill Outfit traggono impulso per la loro musica muovendosi (apparentemente senza meta) attraverso le più disparate (per varietà e per periodo) sfumature rock a partire dagli anni 70 in poi.
In realtà l’agognata meta l’hanno raggiunta eccome, e l’hanno fatto sulle note dell’album intitolato tCO, un lavoro che sorprende per solidità e autenticità, soprattutto alla luce del fatto che si tratta del loro disco d’esordio.
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Ed ecco che ieri sera ho avuto il piacere di ascoltare questi ragazzi live al CSO Pedro in Padova, confermando peraltro le ottime impressioni avute ascoltando il loro disco, e a fine concerto il leader del gruppo Manuel Tonetti (approfitto dello spazio per ringraziarlo nuovamente per la gentilezza e la disponibilità) ha accettato di rispondere a qualche domanda.
Beh prima di tutto un commento a questa serata e anche su come stanno andando i vostri live, sei soddisfatto?
La serata benissimo, è stato bello, una bella risposta del pubblico.. c’era parecchia gente anche parecchio attenta e questo ci fa sempre piacere dato che il nostro è un genere che per essere seguito necessita di attenzione e di passione..
In generale i concerti stanno andando abbastanza bene, ci stiamo muovendo un pò in giro nel Nord Italia soprattutto.. a parte Padova abbiamo fatto qualche data a Milano, nella nostra terra natale Brescia..insomma ci stiamo muovendo bene..inoltre adesso stiamo collaborando con un booking di Milano e stanno venendo fuori belle date insomma..siamo contenti!
Ho letto qualcosa su di voi, gruppi che vi ispirano oppure ai quali venite accostati, d’altro canto basta ascoltarvi per cogliere il vostro stile che va assolutamente al di fuori dei confini italiani, ecco la domanda è..rimpiangi mai il fatto di essere nato qui?
Ma no sai,a me va benissimo..l’unico peccato per noi che facciamo questo genere in inglese è che c’è davvero poco spazio qui in Italia, nonostante la richiesta sia parecchia..comunque conosco un sacco di gente che ascolta questo tipo di musica che se ne sbatte della lingua, perchè diciamo che non è un genere che ha come obiettivo principale comunicare tramite parole insomma..si può dire che la lirica sia abbastanza accessoria..e quindi si il peccato è quello, però va bene così..
Ecco a proposito di lingua, ho letto una recensione in cui veniva criticato il fatto che cantate in inglese, dicendo che magari cantando in italiano..
Saremmo più vendibili sicuramente..però d’altronde c’è da dire che i testi li scrivo come mi piace, cioè in inglese..penso che se dovessi iniziare a scrivere in italiano scriverei delle boiate pazzesche, ma questo per il semplice fatto che in questo momento non ho voglia di scrivere in italiano.. inoltre ci teniamo principalmente a comunicare attraverso la musica, diciamo che le parole sono in secondo piano, tanto che i nostri testi sono molto vaghi, ci sono molte metafore..
Ecco infatti a tal proposito ho letto proprio che voi date la proprità più alla musica che non ai testi..
Si esatto principalmente musica poi la linea vocale melodica è costruita molto per assecondare la musica più che per assecondare le parole e questo è un pò il nostro stile..sicuramente noi Churchill non canteremo mai in italiano ecco..questo lo possiamo dire ufficialmente..poi magari domani la Warner arriva e ci dice “cantate in italiano”..
Beh lì ci fareste un pensierino no?
(ride ndr) No apparte gli scherzi penso proprio che non succederà mai..
Venite spesso accomunati a parecchi gruppi anche molto importanti specialmente degli anni 70, la cosa ti fa piacere o ti dà un pò fastidio perchè la vedi un pò come un non riconoscere quanto di vostro ci state mettendo?
Ma guarda io penso che la cosa degli anni settanta che ci hanno incollato, quest’etichetta, derivi più che altro dall’EP, in cui si sente molto l’influenza soprattutto progressive..però eravamo ancora alle prime armi, alle prime esperienze e abbiamo registrato i primi 4 pezzi che abbiamo fatto, mentre poi insomma piano piano siamo riusciti a costruirci il nostro suono e da lì’ in poi la storia degli anni 70 è uscita molto meno ma anche nelle interviste..ci stiamo creando un suono nostro e stiamo cercando di renderlo più Churchill Outfit possibile..poi le influenze ci sono perchè siamo tutti grandi ascoltatori di musica anni 70, di roba nuova, psichedelia, Tame Impala, Radiohead eccetera eccetera ..sono nomi che tiriamo fuori sempre nelle interviste perchè rappresentano le band che ci accomunano, poi se ci siamo creati uno stile nostro forse dipende anche dal fatto che abbiamo in realtà degli ascolti molto molto diversi..
Diciamo che a un certo punto si deve per forza arrivare a un compromesso..
Si, si arriva a un compromesso ma attraverso molte strade e questo crea una contaminazione che per ora sta funzionando, vedo che sta piacendo e la reazione è molto positiva e siamo molto soddisfatti!
Un ultima curiosità, cosa mi dici della copertina dell’album?
La copertina l’hanno fatta Francesco (batterista) e Luca (bassista) che fanno anche un pò quello di lavoro, oltretutto stanno lavorando anche al prossimo video, hanno lavorato al primo video..il prossimo sarà Calypso, sei il primo a cui lo dico tra l’altro..
Ah bomba quindi ho l’anteprima mondiale!!?
Si si anteprima bomba! (ride ndr)..si uscirà a breve non so dirti nulla del video proprio perchè ci stanno nascondendo tutto e non ci stanno dicendo niente..speriamo bene dai!!
In bocca al lupo e grazie per la disponibilità!!
Grazie a te!