RECENSIONE: La Fine – Scontento
“Scontento” è l’album di esordio de La Fine, dato alla luce un anno dopo la genesi della band, coadiuvando le diverse influenze dei suoi membri: punk-rock ed hardcore (italiano e non).
E’ un disco introspettivo che non lascia spazio a troppe interpretazioni. Strategica la decisione di cantare italiano, scelta che permette una completa assimilazione del messaggio comunicato. L’impostazione vocale è quella tipica dell’hardcore, sempre sopra le righe, a tratti quasi urlata; scelta abbastanza azzeccata per la maggior parte delle tracks, anche se in alcune situazioni una voce più clean avrebbe reso meglio (soprattutto quando si vuole porre l’attenzione su una parte specifica del testo).
Le linee armoniche sono ben sviluppate ed efficaci, grazie anche alla complicità di una buona produzione. I riff di chitarra sono davvero ben costruiti e creano atmosfere sempre diverse ma allo stesso tempo adatte ad ogni condizione melodica.
Menzione particolare merita Cemento, forse il brano che più si distingue per doti interpretative e compositive.
Buona la prima per questa giovane band cosentina.
Voto: (3,5 / 5)
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Tracklist:
- Precipizio
- La nostra vita fra mille morti
- Cemento
- Il futuro è un tempo sbagliato
- Ilaria
- Verrà la fine
- Perchè la gente nasce
Formazione:
- Gianluca Gallo
- Leonardo Calvano
- Stefano Marrone
- Francesco De Napoli