Un mondo sospeso nel nuovo lavoro targato Pinhdar…
Il duo sperimentale Pinhdar, torna sulle scene underground con un nuovo album introspettivo. Il progetto è composto dalla cantautrice sognante Cecilia Miradoli e dal musicista e produttore Max Tarenzi. Le loro sonorità si avvicinano al dream pop, con una buona dose di elettronica a tinte trip hop, nelle loro composizioni i mondi sospesi che prendono vita sono una delizia per le orecchie. Dopo l’album d’esordio omonimo del 2019, che li lancia in modo importante e definitivo sul panorama musicale. Ci prendono gusto e con questa nuova fatica Parallel, completamente registrato sotto il duro periodo del lockdown, non si sono arresi, grazie anche alla produzione di Howie B, musicista scozzese di grande spessore che collabora in modo eccellente all’interno di questo lavoro.
Il disco viene anticipato da due singoli diversi tra loro, ma con un impatto sonoro incredibile. Su “Parallel” l’atmosfera sognante che si innalza nell’aria, lascia dei brividi infiniti, avvolti dall’incantevole voce delicata di Cecilia, che si culla su un paesaggio dormiente. Il videoclip molto suggestivo diretto da Samuele Romano aumenta la qualità visiva in modo perfetto. Invece nel secondo singolo “Too Late (a big wave)”, le sonorità sono più dirette e elettriche, per un vortice delizioso e graffiante.
Ma andiamo in ordine l’apertura di “Anacreonte”, apre un tappeto sonoro notevole che si lascia andare dolcemente sulle note lunari e luminose. La base dream electro pop in sottofondo, si sposa alla grande con il resto del contesto, per un risultato pazzesco. Nella danzante “Glass Soul”, la voce travolgente sussurra parole malinconiche, con un eleganza preziosa. La chitarra dissonante impreziosisce il brano in modo impeccabile.
“Corri” è un altro brano stupendo, dal grande gusto personale. La sua struttura lentamente fa il suo corso, alla scoperta di percorsi orecchiabili con un tiro strumentale stile Portishead. Mentre il tempo cupo e sospeso di “Atoms and Dust” porta l’orecchio all’interno di un riff surreale e distorto, anche qui la voce si trova a suo agio con uno stile maturo. Prima di chiudere ci soffermiamo sulla composizione “Hidden Wonders” immersi nel paradiso di un nuovo giorno e ricordi perduti. Una grande opera di grande livello tecnico. Il disco si chiude con “The Hour of Now” sull’insieme di effetti spaziali, per un futuro distopico sempre alla ricerca di una nuova speranza da accudire.
Il duo di Milano mette in mostra un album originale, che li conferma in modo superiore. Cercando una via di fuga su una realtà parallela, senza mai perdersi d’animo. Il loro viaggio sperimentale tiene viva la luce, aspettando giorni migliori.
VOTO: 7
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