Live Report: NECROPHOBIC + GUEST
Tipografia, Pescara – 03/05/2015
Ritorno in Italia per i Necrophobic: la band svedese è impegnata in un tour che toccherà ben quattro date nel nostro paese. Concluso il rapporto umano/professionale con lo storico cantante e bassista Tobias Sidegard (arrestato per violenza domestica) i Nostri, dopo mesi di ricerca, hanno fatto cadere la scelta su un altro pezzo di storia della band: Anders Strokirk, cantante in quella perla chiamata “The Nocturnal Silence“. Arriviamo a Tipografia con tanta curiosità e anche tanti punti interrogativi vista la nuova veste della band.
Puntuali come orologi svizzeri aprono le danze gli abruzzesi Oltretomba. Il duo suona un black crudo e old school, influenzato da band come Darkthrone e Celtic Frost. Nonostante ci siano stati problemi iniziali con l’impianto la band tira fuori il massimo e svolge il compito senza sbavature. I pezzi sono quelli del primo full “The Death – Schieràti con la Morte” (tra l’altro sono impegnati con la stesura dei nuovi brani). Non male ma sarebbe curioso vederli in una situazione più di nicchia.
Selvans
Altro giro, altra corsa. L’altra band di casa, nata dalle ceneri dei Draugr, riesce a impattare sia dal punto di vista visivo che sonoro. Un black atmosferico che fa voce a band come gli In the Woods… (coverizzati nel loro EP di debutto) ed alla scena ucraina (Drudkh e affini). Si presentano incappucciati e cosparsi di sangue, navigando tra vocals laceranti e riff decisamente ragionati per i canoni del genere. La setlist scorre piacevolmente alternando i brani che hanno composto l’EP “Clangores Plenilunio” ad un nuovo brano inedito, lasciando soddisfatti pubblico e addetti ai lavori.
Voltumna
Attivi dal 2009 la band fa del suo punto forte il concept storico riguardante la storia etrusca, rispettosi della loro terra natia, arrivando anche dal punto di vista scenico con tuniche e face painting. I Nostri presentano i brani tratti dall’ultimo album “Disciplina Etrusca“, un black metal a tratti epico e sinfonico tecnicamente ineccepibile ma forse a volte un pochino fine a se stesso. In una mezz’ora di esibizione la band riesce ad appassionare una buona fetta di persone presenti sotto il palco.
Mutant Safari
I romani hanno sostituito in extremis i Sudden Death, con cui condividono il batterista, per queste date italiane. Propongono un deathcore sulla scia dei Job For a Cowboy più brutali, un genere che sinceramente non mi ha mai appassionato ma sanno il fatto loro disponendo soprattutto di una buona tecnica individuale. Molto bravo il cantante, un growl profondo e rabbioso. Peccato per la scarsa partecipazione ma erano totalmente fuori contesto, sarebbero stati più adatti in una situazione più vicina ai propri canoni.
Necrophobic
Si respira una buona aria nel locale, nonostante le voci riguardo pessime esibizioni nelle date precedenti. Davanti ad un centinaio di persone la band incentra una setlist sugli ultimi discutibili album; la partenza non è delle migliori. Friberg e Folkare (parliamo di gente che suona in gruppi come Naglfar e Unleashed) sembrano lì sul palco giusto per svolgere il compitino quotidiano, mostrando anche una certa passività verso il resto, limitandosi a qualche gesto verso il pubblico. L’unico che sembra crederci è Strokirk che all’inizio e alla fine di ogni brano fomenta i presenti incitandoli al massimo. Purtroppo la sua prova vocale è stata scandita da alcuni problemi sul canale della voce, fattore che ne ha limitato grandemente l’esibizione, rendendolo quasi afono. Il resto si mescola in un sound scarno da cui ci si aspettava più potenza. Manco a dirlo, i picchi massimi sono raggiunti quando la band attacca con i pezzi risalenti ai primi due album. Saranno tre in tutto con “The Nocturnal Silence“, “Darkside” e “Before the Dawn“. Una serata da cui ci si aspettava qualcosa in più dalla band svedese, visto il noto bagaglio tecnico e l’esperienza accumulata. Alla fine anche il pubblico è diviso tra indifferenti, estasiati e schifati. La via sembra quella di un’occasione persa.