I Genesis di Peter Gabriel
“Una figura solitaria penetra con lo sguardo la folla abbaiante. In piedi, a braccia conserte… aspetta. Sulla sua testa piovono insulti ed urla ingiuriose, ma il cantante non si muove di un solo passo, immobile fronteggia arditamente i suoi vessatori aspettando che nella sala cali una parvenza di silenzio. Solo allora la band riceve il segnale che annuncia l’attacco, e le mistiche note di Watcher Of The Skies addomesticano le orde della green’s playhouse.”
“La vita segreta di Peter Gabriel” Chris Welch
Peter Gabriel rappresenta un quarantennio di innovazione musicale nel quale ha spaziato tra diversi generi come il Progressive Rock, Soul, pop, fusion e world music. Per i suoi piu vecchi, fedelissimi fans tuttavia l’immagine più calzante di Gabriel non è la voce tormentata di Come Talk To Me, Love To Be Loved e Blood Of Eden(Us,1992) . Coloro che lo conoscono fin dall’inizio , gli vedono addosso ancora le vesti del piccolo Henry Hamilton-Smythe, il bambino decapitato dalla giovane Cynthia in “The Musical Box”, il primo brano dell’album “Nursery Crimes ” con cui i Genesis conquisteranno fama internazionale. Erano i lontani anni 60, in Inghilterra come in nessuna altra parte del mondo si guardava alla musica con un rinnovato desiderio di innovazione e di esplorare nuove frontiere. Non per caso oggi si ricorda ancora la corrente della Scena di Canterbury al cui interno nacquero band come gli Henry Cow, Caravan, Camel, Soft Machine e gli Hatfield And The North. Tutti questi gruppi avevano un’idea ben precisa, portare nuovi schemi nella musica mondiale, in ognuno di essi era presente un medesimo paradigma che prevedeva un maggiore livello di complessità compositiva e melodica su cui incastonare testi con un marcato carattere di astrazione. Malgrado ciò, ad oggi queste band vengono apprezzate solo da una ristretta nicchia, chiamiamoli gli “amanti del genere”, amanti del Prog-Rock made in UK. Ma allora qual’è stata la differenza che ha portato i Genesis ad essere una delle formazioni di maggior successo di tutti i tempi? Cosa li ha portati a vendere più di 150 milioni di dischi in tutto il mondo?
Chiariamo subito che la loro ascesa non è avvenuta come un fulmine a ciel sereno, alla base del loro enorme successo vi è stata una gavetta lunghissima in cui hanno sperimentato line up diverse con l’ingresso e la sostituzione di diversi membri in un periodo pieno di avversioni da parte della critica, delle case discografiche e non di meno dal pubblico. Ai tempi di “From Genesis To Revelation”(1969), il loro primo lavoro in studio, si ritrovavano frequentemente a tenere concerti davanti ad una platea passiva o addirittura quasi assente. Chi aveva il privilegio di assistere a quei concerti oggi racconta che era uno spettacolo davvero singolare, non per l’esecuzione o per la buona qualità della musica ma per il frontman, che seppur volto ad un pubblico esiguo si esibiva come se si trovasse all’ Earls Court col tutto esaurito. Qualche anno più tardi questa determinatezza, l’eccentricità ed il carisma di Peter Gabriel, il quale ha un fascino che non tutti sono in grado di apprezzare, verrà ripagato. Nel frattempo dopo vari e sofferti concerti con la pubblicazione di “Trespass”(1970), e l’abdicazione di Anthony Phillips (percussioni) e John Mayhew(chitarra), che porterà la band alla loro formazione classica, con Steve Hackett e Phil Collins alla batteria (sul quale bisognerebbe scrivere un altro articolo), cominciarono a trovare i primi consensi. “Supper’s Ready” era diventato un motivetto che in pochi desistevano dal canticchiare e The Knife faceva impazzire i fans più appassionati. Gabriel che già interpreteva i personaggi e le storie delle sue canzoni con una passione ineguagliabile, spingeva i suoi modi istrionici sempre più al limite della farsa . Il suo modo di rapportarsi col pubblico diventò leggendario. Era il 19 Giugno 1971, i Genesis si esibivano ad Aylesbury,una piccola cittadina a nord-ovest di londra. Il locale aveva una capienza di 700 persone, avevano già suonato lì in diverse occasioni, tutte le volte con ottimi risultati e diverse richieste di bis. Quella sera c’era un’alchimia più viva che mai. Fu una delle esibizioni migliori della loro carriera e la folla era euforica. Il trasporto di Peter toccò il culmine proprio su “The Knife”: dal fondo del palco prese la rincorsa. Una volta raggiunto il limitare sembrò fermarsi…ma non lo fece. Fu così che Peter Gabriel inaugurò la moda di buttarsi dal palco, un fenomeno che ebbe poi il suo boom nella scena del Trash Rock/Metal dei tardi anni 80. In seguito, all’ospedale, gli diagnosticarono la frattura di una gamba che lo costrinse sulle stampelle per parecchie settimane. Gabriel racconta che quella sera il desiderio di essere una cosa sola con il pubblico prese il sopravvento sui più basilari principi dell’autoconservazione. Dunque, saltò tra gli spettatori molti dei quali si spostarono, a parte un paio di persone che stavano ancora ballando e che probabilmente pensarono di avere le allucinazioni. Nonostante tutto, seppur dolorante, finì la canzone prima di essere soccorso dai propri compagni che non si erano accorti delle sue condizioni. In seguito all’incidente, dopo una breve vacanza tornarono in studio per mettere a punto il nuovo album in cui spiccava una certa “The Musical Box”. Con Hackett e Collins ormai inseriti erano pronti a lanciarsi nel progressive più puro. “L’arrivo di Phil- racconta Gabriel- rappresentò un cambiamento radicale, il modo in cui si sedette dietro la batteria…capii che era bravo prima ancora che cominciasse a suonare. Prima di allora eravamo solo una banda di musicisti sgangherati che cercavano di comunicare qualcosa mediante la musica”. Nursery Cryme, il loro terzo album, venne pubblicato il 12 Novembre 1971 dalla stessa etichetta che si era occupata dell’uscita di Trespass, la “Charisma Records”.
L’album é tra i più apprezzati dai fans e dalla critica, la stessa copertina illustrata da Paul Whitehead rappresenta, secondo molti, una delle migliori realizzazioni artistiche della discografia degli anni ’70. Fu inspirata proprio da “The Musical Box”, in essa vi è rappresentato la figura prospettica di un prato a righe gialle e verdi su cui in primo piano compare Cynthia ,circondata da numerose teste, che brandisce una mazza da croquet (sembra che Henry non sia stato la sua unica vittima). La scena fortemente vittoriana riconduce molto all’atmosfera di Alice nel Paese delle Meraviglie. Nel racconto di Peter, dopo la decapitazione di Henry, Cynthia trova nella sua stanza il suo carillion (Musical box), lo apre, e sulle note di “Old King Cole” vede apparire lo spirito di Henry. Cynthia nota che comincia ad invecchiare istante dopo instante e mentre egli cerca di sedurla la balia accorsa per le grida di lei, gli scaglia contro la scatola armonica distruggendo entrambi. Questa storia è l’esempio più calzante di come Gabriel si trovasse a suo agio nei pensieri irrazionali e macabri. L’intero album infatti prende il nome dalle “Nursery Rhymes” una raccolta di fiabe per bambini della tradizione inglese, che è stata riarrangiata in chiave macabra. “Old King Cole”, come “Harold the Barrel”, “The Return of the Giant Hogweed” e molte altre rappresenta proprio una di queste fiabe che nelle mani di Peter assume la forma di un racconto agghiacciante, pieno di sessualità e violenza. Di qui in poi tutti i loro album saranno dei successi mondiali, probabilmente frutto di un personaggio istrionico che dal vivo e non, riesce ad ammaliare le menti di chi lo ascolta, traendo l’ascoltatore nel suo mondo fiabesco. Negli anni successivi, gli anni di “Foxtrot”, di ” Selling England by the Pound”, negli anni di “The Lamb Lies Down on Broadway”, in piedi sul bordo del palco con la schiena rivolta agli spettatori, si sarebbe lasciato cadere all’indietro su una selva di braccia pronte a sostenerlo. Un atterraggio assai piu sicuro di quello del giugno 1971 ad Aylesbury.