Cinque anni di amicizia e un disco nuovo: Intervista ai Breathe Your Last.
Questa settimana ci siamo fatti un giro in quel di Vicenza per incontrare i Breathe Your Last, giovanissima hardcore band indipendente fedele all’attitudine D.I.Y. , che è riuscita a suon di live e sudore a diventare un piccolo fenomeno di culto per i kids della città palladiana assieme ai loro soci Step On Memories.
L’occasione ci è stata offerta su un piatto d’argento dall’imminente uscita del loro nuovo Ep “Fifth“, che rispetto alle loro precedenti prove si dimostra un piccolo scrigno ricco di sorprese e novità.
Innanzitutto le liriche in italiano, che permettono al meglio di fare proprio il pezzo che si va ad ascoltare condividendone a voce alta la rabbia e la forza; ed in secondo luogo le sonorità.
Sonorità decisamente più morbide che tra riff melodici e break down possono rimandare ai californiani The Ghost Inside di Returners e non solo.
Un orecchio distratto potrebbe facilmente correre al sound dei loro vicini di casa Dufresne, ma bisogna tendersi ben oltre per carpirne lo spessore. E’ questo il caso delle due tracce con cui si apre l’Ep, “Dorian” e “Calma Apparente” che, vuoi per l’abile alchimia dimostrata nell’intrecciare (tra testo e musica) la pesantezza della rabbia con la morbidezza della speranza, mi fanno rimbalzare all’orecchio piccole e quasi sfuggenti schegge (già a loro volta fugaziane) dei La quiete nella loro splittata coi norvegesi Catena Collapse e degli americani La dispute.
Si va avanti con “On These Days“, dalla vena molto più metal e vicina ai vecchi lavori della band che non rinnega le radici con le quali è cresciuta, e si chiude con “Andrea Nervosa” che racconta l’arresa e la stanchezza di una sfumata nostalgia e l’ esigenza di non arrendersi, di resistere e rialzarsi, sempre.
Ma andiamo a parlarne con i diretti interessati!!!
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Ciao ragazzi!!! Raccontatemi un pò, come nascono i Breathe Your Last?
Noi veniamo da un progetto vecchio nato nel 2007, gli Evil Mind, e dall’autunno del 2010 abbiamo deciso di cambiare identità e genere perchè quello che suonavamo non ci soddisfava più.
…E il nome?
Fin dall’inizio ci eravamo detti “non scegliamo un nome che rimandi alla morte!!!”, ma alla fine il batterista se n’è venuto fuori con questo nome abbastanza cruento e d’impatto, e a forza di pensarci ci siamo detti “suona bene!!! okay figo teniamolo!!!”
A settembre uscirà il nuovo Ep “Fifth” che per la maggior parte sarà cantato in italiano con delle sonorità più morbide rispetto ai lavori precedenti, da dove deriva questa esigenza di espressione artistica?
Il genere che suonavamo prima si prestava sopratutto all’inglese, ma assieme alla nostra evoluzione artistica è nata la voglia di esprimerci di più ed arrivare alle orecchie della gente sentendoci calzare al meglio sulla nostra pelle le canzoni che andiamo a suonare. Quindi una sera ci siamo detti “okay proviamo in italiano!!!”, e nonostante lo scetticismo iniziale dovuto al fatto che l’italiano avrebbe potuto avere il limite di ridicolizzare il genere, la prova è riuscita e ci è piaciuta; quindi vedremo come risponderà il pubblico a settembre!!!
…E la ragione di “Fifth”?
E’stata una scelta semplice. Il disco in verità sarebbe dovuto uscire a giugno, il mese in cui abbiamo fatto cinque anni dal nostro primo concerto insieme; quindi volevamo che il titolo celebrasse la nostra amicizia.
Continuando a parlare del nuovo lavoro, sulla copertina spicca il Torrione di Piazza Castello. Colgo l’occasione per chiedervi qual’è il rapporto con la vostra città, Vicenza, e se in qualche modo vi sentite legati ad essa?
Già prima di pensare a come sarebbe stata la copertina avevamo in mente di metterci un’immagine che rappresentasse la nostra città o comunque noi stessi, e alla fine abbiamo scelto il Torrione. Forse perchè è la figura più facile e rappresentativa della città dato che come entri in centro è una delle prime cose che saltano all’occhio, e volevamo inserirla perchè ci sembrava giusto, sentendoci legati alla città, renderle onori e benefici.
Chiudiamo sempre con la vostra città, com’è la relazione tra voi e la scena hardcore vicentina, cosa ne pensate e come ve la vivete?
La scena ultimamente si è arrichita parecchio e ci fa piacere perchè tra gruppi ci si conosce bene o male tutti di persona o di vista, e si cerca sempre di darsi una mano, quindi possiamo dirci soddisfatti.
Peccato per i posti dove suonare che non rispecchiano la nostra scena, ma contiamo in un futuro in cui magari potrà esserci qualcosa di più!!!
Noi dal canto nostro facciamo i nostri migliori auguri ai kids e speriamo che la scena continui a crescere e pulsare, sempre! Yo.