Asia Ghergo: la semplicità dentro soluzioni indie
Primo disco personale di inediti in studio per la giovanissima YouTuber Asia Ghergo che proprio dalla rete e dal suo canale con oltre 80-mila iscritti a cui regalava le sue performance acustiche in omaggio ai più grandi successi della canzone indie italiana, è approdata ora ad un disco dal titolo “Bambini elettrici” che vede l’arrivo su suoni urbani e metropolitani, dove l’elettronica ha preso il posto della chitarra acustica in evidenza e dove la semplicità resta sovrana anche e soprattutto nella voce e nelle sue chiuse appena sporche di un blues americano appena percepibile… o forse sono solo belle impressioni. Asia Ghergo approda all’Indie passando per una delle nuove realtà di questo futuro. Probabilmente è un disco che, prima ancora della musica, colpisce per i suoi aspetti sociali… o social che dir si voglia.
La scena indie è l’origine di ogni tua direzione artistica o sbaglio? Hai preso ispirazione anche da altro?
Io apprezzo l’Indie fin dalla sua nascita, da quando era ancora un genere di nicchia, e gli devo tanto per via di tutte le esperienze che mi ha permesso di fare, come ad esempio aprire concerti e suonare in giro per l’Italia; ma nel mio disco ho preferito influenze diverse, mi sono ispirata soprattutto ad artisti lo-fi americani, come ad esempio Clairo e Joji.
Di tutto il panorama musicale di questo genere, se dovessi indicare qualcosa o qualcuno in particolare… cosa sceglieresti?
Se dovessi scegliere un artista in particolare, probabilmente ad oggi direi Frah Quintale, perché è l’unico che è rimasto sempre fedele al suo stile e che personalmente non mi ha mai deluso. La sua musica è vera, racconta di sé e al tempo stesso permette di potercisi riconoscere al 100%. E poi la sua voce il suo modo di fare sono inconfondibili.
Questo disco è ampiamente prodotto anche in modo assai gustoso. Perché non lasciare spazio alla tua origine di suono acustico chitarra e voce?
Nel mio disco non ci sono canzoni solo chitarra e voce perché per una volta volevo creare qualcosa di diverso, che rispecchiasse i miei gusti e il mio animo a pieno. Amo suonare nella cameretta, ma al tempo stesso sento che la mia musica ha bisogno di suoni più ricercati, elettronici, chitarre elettriche distorte e synth.
“Bambini elettrici”: in molti lo hanno definito un disco sociale. Tu cosa rispondi?
Bambini elettrici parla delle esperienze vissute nella mia adolescenza, parla dei giovani di oggi e di quanto sia difficile essere se stessi e crescere in un mondo che ci mette costantemente fretta. Può essere un disco sociale se viene inteso nel senso che racconta di un generazione, la mia, e di tutti coloro che ci si vogliono rispecchiare.
A chiudere: un prossimo disco di Asia Ghergo secondo te che faccia avrà?
Il mio prossimo disco andrà probabilmente più sul personale, con con qualche influenza Hip-Hop e un mood più strong se si può dire ah ah ah.