Andrea Giraudo: musica per “Stare bene”
Si intitola “Stare bene” il nuovo disco del cantautore e musicista cuneese Andrea Giraudo. Pianista… ed è cosa ben evidente senza però attribuire ai tasti bianchi e neri l’unico verbo di un suono che invece spazia nel tempo e nelle tradizioni, dal blues americano al gospel arrivando anche a lambire tratti riconoscibili di grande pop italiano e di quel melodico incedere che ha reso immortale la nostra tradizione. E non si risparmia neanche di visitare quegli andamenti circensi e funambolici come nel nuovo singolo estratto “La clessidra” di cui vi mostriamo il bel video ufficiale a corredo. “Stare bene” è un disco che se da una parte manca di potenza melodica e di gusto “modaiolo” che funziona bene alla memoria, all’attenzione del pubblico di oggi e soprattutto alle grandi radio italiane, dall’altro stimola il palato fine che pretende dalla composizione proprio quella non banale soluzione di scrittura, quelle tessiture e quel garbo con cui l’arrangiamento dimostra mestiere e competenza. Forse un po’ lungo con questi 12 inediti corposi e impegnativi… anche quando sanno essere leggeri e ricchi di energia. Impegnativo: ecco un buon complimento per il nuovo disco di Andrea Giraudo:
“Stare bene”. Credo ci sia molto dietro questo titolo non è così?
Ciao a tutti, grazie per avermi ospitato. “Stare bene” è l’ unica frase che mi sento di dire importante. L’obbiettivo che auguro a tutti di raggiungere. La musica può essere un veicolo a volte, basta il tempo di una canzone per dimenticare le pressioni quotidiane di cui siamo tutti ostaggio.
Trovo che sia un disco massiccio, lungo e denso di materia musicale. Una controtendenza per le abitudini di oggi, non trovi?
Bene, grazie, questo è un bel complimento per me e tu hai colto nel segno le mie 12 canzoni! Volevo proprio cercare di mettere quello che ho a disposizione degli altri, condividere, “Stare bene” insieme. Il tempo di un disco non è sufficiente forse, ma per cominciare a conoscerci aiuta!
E come mai quindi questa scelta artistica invece di seguire tendenze più “popolari”?
Ho fatto 12 canzoni che si possono cantare insieme, orecchiabili, che parlano d’amore, di attualità, di società, di amicizia, di figli … più popolare di cosi’!!
Troviamo davvero tantissimi generi. Dal folk al gospel, dal rock alla canzone d’autore… ma il tuo genere qual è?
Amo la musica nera, però non farei una questione di genere, ma piuttosto di approccio alla musica: un atteggiamento. Se devo pensare a un genere vorrei fosse facile, sincero, diretto e comprensibile a tutti. Spoglierei un pò di “effetti costruiti” e metterei un pò di più la faccia, la voce, gli strumenti suonati e … il pubblico che batte le mani.
Lunga esperienza, lungo corso e tanta musica suonata. Quindi dal punto di vista di un professionista, quale sarebbe una possibile cura per questa musica italiana così ammalata? Sempre se sei d’accordo con questo mio punto di vista…
Se sia ammalata non sta a me dirlo! Cosi’ fosse le auguro di “Stare bene” il prima possibile e per questo credo ci sia una sola cosa da fare: SUONARE DAL VIVO! La musica dal vivo è una buonissima cura per chi ascolta, ma soprattutto per chi la fa.
Sto portando in giro per l’ Italia “Stare bene” e quando torno in locali dove ho già suonato e sento che il pubblico che canta le mie canzoni con me allora posso proprio dire di “Stare bene”! Spero di restituire in parte la sensazione che provo.
Dal vivo è tutta un’ altra cosa, si può “Stare bene” insieme!