OTTODIX: la ristampa in vinile di “Micromega”
Torna la voce di Alessandro Zannier, torna il progetto OTTODIX con il suo grande disco “Micromega” che si accompagnava ad un progetto più esteso di installazioni e opere visionarie per un artista che è riuscito a portare il suo nome oltre i confini nazionali ed europei (come la Biennale “Italia” in Cina). Emblematica la cover di questo lavoro, una sua opera che rappresenta al meglio un concetto sociale e filosofico di ampio raggio: l’evoluzione dell’uomo in un’ottica del tutto, che appunto dal micro delle particelle elementari si sposta al mega del multiverso. Uno space-pop digitale coordinato e arrangiato anche da Flavio Ferri dei Delta V. che ha curato anche la produzione di questo nuovo video ufficiale del singolo “Elettricità” e l’altro estratto lanciato quasi un anno fa “Zodiacantus”. Un disco del 2017 che oggi rivive in vinile con una splendida riedizione in cui troviamo forte e precisa la morale contro una manipolazione sociale ormai alla deriva.
“Il gioco del sistema ci vende l’illusione di essere persone…” (Ottodix)
Ci ritroviamo per due cose importanti: la prima è in assoluto il vinile. Perché ristampare in vinile?
Per dare a quest’album dal taglio scientifico, culturale e divulgativo oltre che filosofico, la dignità di classico senza tempo. Volevo diventasse un “album”, una cosa più universale, che vivesse più del contenuto che per forza della qualità cristallina digitale dell’audio. Mi è sempre interessato poco questo aspetto, nonostante lavoro con l’elettronica da sempre.
La seconda è questo video di “Elettricità”. Tensione sociali che si caricano, caricano l’individuo e probabilmente scoppiano lasciando segni tangibili…
Si, è una canzone che avevo abbozzato addirittura nel 1999, prima di esordire ufficialmente. Avevo solo l’inciso, ma l’impianto del tema intuiva già, se pur per sommi capi, la deriva social-sociale che sarebbe venuta con l’avvento del web, del digitale e dell’informazione – disinformazione senza più filtri. Ho pensato di inserirla in Micromega assegnandole il livello numero 2, quello dedicato agli atomi e alle molecole, ovvero a quel livello della materia in cui avviene la propagazione. Che sia di liquidi o di energia (elettroni, appunto), il concetto della trasmissibilità, della conduzione e propagazione rapida di un’energia malevola o di veleno o di scariche di adrenalina e rabbia, mi pareva perfetta per descrivere la situazione attuale. E’ il gioco di questo album, a doppio filo tra scienza (come pretesto allegorico) e realtà umana e sociale.
In entrambi i casi io ci vedo segnali e messaggi molto sociali. Ho trovato “Micromega” un disco assai terreno nonostante un linguaggio espressivo poco consueto e modaiolo…
Esattamente. Come ti dicevo, tutto il disco è ispirato vagamente a una novella di Voltaire, filosofo che ha attraversato il suo tempo utilizzano molto il metodo dell’allegoria per scagliarsi contro la società francese e clericale dell’epoca. E’ una sorta di analisi antropologica della nostra società in fase di involuzione, spiegata per canzoni col rigore di ipotetici (e neanche tanto) esperimenti scientifici o formule o teorie sulla fisica quantistica esistenti in natura. Trovo da sempre affascinante il fatto che le nostre macro dinamiche sociali, viste dall’alto rispondano quasi sempre a delle leggi della fisica, senza che noi ce ne accorgiamo minimamente, A livello di singolo crediamo di essere influenti, ma livello di collettivo, più grande esso è, più tenderà a comportarsi come altri rispettando delle regole di massima presenti in natura. Non è un disco modaiolo perché io da sempre sono felicemente libero dal giogo e dall’ansia di dovermi imporre su un mercato, che oramai mercato non è più, visti i numeri.
Torniamo a parlare di questa copertina. Una tua famosa installazione. Oggi che vita ha? E in generale, l’artista visionario Ottodix che riscontro sta avendo in questa direzione?
Premetto che essendo Otto Dix un artista morto e sepolto e ben più glorioso di me, non mi firmo certo Ottodix nelle arti visive. Quello è il mio pseudonimo in musica (giusto per complicarvi le cose…) Alessandro Zannier è un artista visivo che porta nei circuiti dell’arte i temi delle sue canzoni sviluppandoli in opere grafiche, scultoree o installazioni a seconda del “concept” e dell’idea a cui serve dar forma. L’arte e la musica nel mio caso sono due binari paralleli che alimentano un unica ricerca di concetto, per questo mi definisco appartenente alla categoria dei “concettuali”. La copertina dell’album è una parabola di tre metri di alluminio a specchio (e a spicchi) con una scimmia scolpita in centro, che inscena le cavie mandate dalla NASA nello spazio verso il viaggio ignoto nella conoscenza. È stata esposta a Pechino a fine 2016 come anteprima sulla pubblicazione dell’album prevista per il 2017. Un’altra versione della stessa scimmia è stata scolpita e installata lo scorso maggio al Museo Archeologico di Piazza San Marco, adagiata stavolta in un letto del ‘700, ricostruzione fedele (in scala proporzionata a un primate) del letto della scena finale del film “2001 Odissea nello spazio”, di cui ricorreva il cinquantesimo anniversario. L’opera, dotata anche di un monolito-smartphone nero minaccioso, dialogava con il famoso “Etrusco” di Michelangelo Pistoletto esposto di fronte e con la stessa sala, piena di statue classiche (come la stanza del film). Insomma è stata un’impresa difficile ma di cui sono molto soddisfatto. Si intitola “Nel Multiverso”, citando l’ultima canzone dell’album e dedicata al rapporto tra uomo, tempo, conoscenza classica e tecnologia. “Micromega” è diventata anche una mostra personale all’Ospedale Nuovo di Sassuolo e ha generato una mega piattaforma digitale enciclopedica presentata a Berlino, con 117 versioni diverse dei 9 brani originali e altrettante pagine illustrate, a carattere scientifico-visionario. Quest’anno sono in arrivo altre bellisimeme cose.
Voglio lasciarti con questa analisi che spero ti piaccia. Il tuo viaggio approda anche al Multiverso. Che sia questa una forte analogia con i tempi che stiamo vivendo? Quanto è “multiversa” la condizione umana oggi?
“Multiverso” sicuramente è la traccia più enigmatica di Micromega e volevo che lo fosse, come un certo linguaggio di Kubrick appunto, o il famoso viaggio all’interno del buco nero in cui si approda a un mondo multidimensionale. È il momento di massima espansione degli ordini di grandezza, in cui si ipotizzano addirittura sistemi di universi conviventi in un bulk a “N” dimensioni. Cose da capogiro, ma ascrivibili alla iniziale teoria delle stringhe, sempre più corroborata dalle scoperte al CERN, che apre l’album. Un cortocircuito tra micro e macro in un loop infinito di correlazioni. Detto questo aspetto scientifico-filosofico, è altrettanto vero come dici tu, che la cosa può essere letta anche sotto il piano metaforico della nostra vita odierna consumata su più dimensioni parallele, quella reale tangibile, quella lavorativa, affettiva, ma soprattutto quelle in rete, nei social e nelle app dei telefoni onnipresenti. Il gioco di Micromega è questo, dicevo: attraverso un argomento universale e inconfutabile a base di scienza e di logica, smascherare indifendibili storture della nostra società, comprese le disparità, i punti di vista, le intolleranze varie, la paura della diversità, del cambiamento, della morte, del movimento. Tutte cose che la natura smentisce categoricamente, prove alla mano.