RUGGERO de I TIMIDI: una timidezza geniale
Piccole produzioni timide crescono potremmo dire noi. Il nuovo disco – anzi per molti versi concettuali direi anche il vero grande esordio discografico – di RUGGERO de I TIMIDI è oggi e si intitola “Giovani Emozioni”. Udite udite: disponibile anche in VINILE. Un bel lavoro di inediti in cui ovviamente la comicità è il vero filo conduttore e poi la geniale composizione di testi, rime e melodie. A proposito di melodie: la canzone d’autore è il punto di partenza. Ogni brano ha in se il richiamo sfacciato di grandi temi della tradizione, da De Gregori, Guccini, De André, Gaetano e tantissimi altri (che quasi sarebbe un bel gioco fare un totocantautore e vedere chi ne scopre di più). Ascoltate per esempio il singolo di lancio, la bellissima “La canzone dell’estate” con la splendida partecipazione del Maestro Ivo – qui di seguito il VIDEO UFFICIALE. Geniale la sua capacità di restare unico ripercorrendo sfacciatamente le linee portanti di un Battiato famosissimo. E qualcuno ha detto che il grande Ruggero si era “ripulito” in materia di sesso? Beh si, di sicuro non è mai stato volgare… sfacciato si, ma volgare mai. E questo disco, cari bigotti e puritani di questo bel paese, non è da meno. Quindi che l’ascolto resti lontano dai sacerdoti del perbenismo. Per tutti gli altri: correte e consumatelo come si deve che, scherzando scherzando, pare proprio sia un bellissimo disco.
Già ribadito da più parti: la canzone d’autore è il punto di partenza per questo disco. Ma la domanda è: perché proprio la canzone d’autore?
Perché no? Innanzitutto perché sono i miei ascolti di questi ultimi anni nei vari tragitti autostradali. La bellezza di questi grandi contenitori di streaming musicale è che puoi trovare tutta la discografica dei cantanti, anche di dischi che loro stessi si erano dimenticati di aver scritto. E così ho riscoperto questi tesori, fatti non solo di grandi canzoni ma anche di grandi musicisti e arrangiatori. E così ho fatto io per questo disco, affidandomi a Lorenza Cazzaniga che ha un curriculum di produzioni italiane da paura e a turnisti di livello che hanno accettato di mettersi in gioco in un progetto diciamo “un po’ diverso”.
Ne sono citati molto lungo tutti questi inediti. Uno di loro si è mai scontrato con il tuo brano? Mi chiedo cosa penserebbe De Gregori se ascoltasse “Rimming”…
Spero non la ascolti mai se è quello che volevi chiedermi. Non è quello il mio intento. Mi è interessato rifarmi a quei lavori per un processo anti tarantiniano negli intenti: lui riprendeva le scene dai grandi b movie per trasformarli in capolavori, io riprendo i capolavori per trasformali in canzoni di Ruggero.
Collaborazioni. A parte il Maestro Ivo, chi dobbiamo citare o chi stai inseguendo per qualcosa in futuro?
Non sto inseguendo nessuno, non cerco il duetto a tutti i costi. Anzi preferisco affidarmi a lanciare nuovi cantanti. Un po’ come quando c’era il clan Celentano. Adesso c’è il clan Ruggero. L’importante è che tutti rimangano meno famosi di me.
E proprio parlando di citazioni: non hai pensato di inserire proprio i grandi nomi citati come duetto nelle rispettive canzoni?
Non credo sia possibile, agendo da completo indipendente ai margini delle grandi major. Certo se per sbaglio mi chiamasse Battiato volerei subito in Sicilia.
Il sesso come tema portante spesso e volentieri. Forse qualcuno ha osato dirti che ne abusi come concetto per le tue canzoni? Forse nella forma?
Beh ne abusa la società in realtà. Nell’ultimo disco solo metà delle canzoni ha come sfondo il sesso. Che in realtà è sempre utilizzato per parlare d’altro. Non è tanto il sesso in sè che mi interessa ma la storia che c’è dietro. Le frustrazioni di un aspirante scrittore che è costretto a scrivere trame per film porno mi sembra una bella metafora per chi ha grandi aspirazioni ma sul lavoro e nella vita gli tarpano sempre le ali. La stessa All Inclusive parla di una famiglia unita solo nella facciata ma che al villaggio sfoga in modo facile e banale le proprie frustrazioni.
Ma alla fine, e lo chiedo al professionista della comicità quale sei, perché il sesso o le circostanze stupide come una caduta, ci procurano sempre una risata? Parlare di queste cose è una comoda soluzione oppure è una delle poche soluzioni possibili?
Non credo si possa paragonare il sesso a una caduta. Certo spesso c’è sempre una banana di mezzo, ma mentre con la caduta la risata finisce lì col sesso ci sono implicazioni che sottendono a volte una facciata fatta di ipocrisia che tende spesso a nascondere le nostre perversioni che non abbiamo il coraggio di mostrare. Svelare questo è ovviamente imbarazzante e suscita spesso il riso perché chi ride scopre di non essere solo nella sue perversioni. Uno ride perché sa che è la verità.