[INTERVISTA]: Fabio Curto: da Voice of Italy al Soul americano
Si intitola “Rive, Volume Uno” il nuovo lavoro di Fabio Curto, vincitore di The Voice of Italy del 2015. E che dire di un disco che mescola a se il Pop raffinato di uno stampo internazionale al vero Blues del cotone e al Soul dei neri in camiciola da gospel? Mantecare il tutto con cura e vedrete uscire con molto equilibrio e personalità brani come il singolo “Mi sento in orbita” (di cui vi proponiamo anche il video ufficiale) oppure altre perle come “Suona con me” che ha una intro assolutamente didascalica capace di mettere in chiaro le regole del gioco fin da subito. Un suono e un arrangiamento che vince e che trovo interessante: quel connubio di scrittura antica con tecnologie moderne (e si sentono, vedi brani come “L’airone” o “Fragile”) che personalmente trovo funzionare anche con sfoggiando una forma estetica particolare per non dire originale. Di certo la didascalia è fortissima e, complice anche la bellissima voce di Curto, ci ritroviamo con pochissimo inevitabilmente tra le braccia di Zucchero o di Bruce Springsteen. Un lavoro intenso. Va ascoltato con molta attenzione…
Il soul nero d’America. Quanto è forte per te questa espressione musicale?
Mi sono sempre piaciute le espressioni musicali legate ad un territorio o ad una cultura, per esempio fino a qualche anno fa ho studiato e approfondito musica tradizionale dell’est Europa. Da un punto di vista cantautorale però è innegabile che sin da bambino il soul e alcune espressioni Folk americane mi hanno regalato sensazioni molto forti, nei miei momenti di viaggio e di solitudine per cui sono entrate nel mio modus compositivo in maniera piuttosto marcata.
Come ci si arriva ad avere un’ispirazione così lontana dalla tradizione italiana?
Ci sono arrivato attraverso molti ascolti, vecchi dischi di mio padre e vecchie cassette. Mi è venuto poi così spontaneo comporre in quella direzione una volta adolescente.
Che poi in realtà in questo disco ci hai messo dentro molta della nostra cultura in fatto di ascolti o sbaglio?
Credo di si, c’è più di un richiamo alla nostra tradizione cantautorale anche se meno forse rispetto al mio album d’esordio da solista “Stelle Rospi e Farfalloni”. Da Nicola Di Bari a Zucchero a qualcosa dei Negrita che ho ascoltato con interesse durante i miei diciotto diciannove anni.
Su quali “Rive” sei seduto o stai camminando? Insomma in quale parte del fiume ti trovi?
Ma sai, credo sia indifferente perché quel che mi affascina delle rive è essere abbastanza curioso e pronto ad accogliere ciò che può arrivare dall’altra parte. Mi immagino sulle rive ascoltando il suono dell’acqua che per me ha sempre avuto un ruolo catartico nelle mie giornate “no”.
“Volume 1” significa che ci sarà un seguito? A che tipo di seguito stai pensando?
Spero proprio di sì. Nella stesura di questo album abbiamo selezionato solo 8 dei 28 provini che avevo proposto, per coerenza di sound principalmente. Un secondo volume potrebbe affacciarsi ad una dimensione più minimale e strumentale come anticipato nel brano “Domenica”, ma ancora non sappiamo cosa scriverò nei prossimi mesi per cui tutto è possibile.
Marco Vittoria
Link utili: Fabio Curto