[INTERVISTA] Minor Swing Quintet: eccoli con “Minor Mali”
Direi che dal Jazz manouche di Django Reinhardt si arriva a quel leggero pop digitale (che digitale non è), tempi moderni ed espressioni visionarie.
Sono otto composizioni inedite di cinque anime pellegrine della musica “colta”, da tutti i punti di vista e da ogni angolazione possibile.
Basti guardare il video e ascoltare la voce di quelle immagini: si intitola “Minormali” questo brano e penso che assieme a “Split” sia davvero il nucleo portante di tutto il disco.
Insomma parliamo di otto brani strumentali che dallo swing abbracciano tutto quello che c’è da contemplare lasciando libere le sensazioni e le proprie estrazioni culturali.
Dunque non è l’omologazione di linguaggio e di stile a creare il gruppo.
Forse è proprio sbagliato parlare in termini unitari.
Non è un gruppo.
È un incontro di musicisti diversi che mettono in campo la loro energia.
Non a caso (forse) la copertina di questo disco rappresenta un mondo intero…
E’ il mondo intero…
A primo acchito mi par di capire che dal mondo intero germoglia la pianta dei Minor Swing Quintet.
Anime ed estrazioni musicali differenti che dialogano. Che sia un bel messaggio contro l’omologazione quotidiana?
Speriamo sia un bel messaggio contro l’omologazione quotidiana.
Non c’è nulla di più bello che essere differenti sia nella vita che nella musica.
Prova a pensare se ci fosse un solo genere musicale e che tutti i brani suonassero allo stesso modo e con gli stessi strumenti.
AIUTO!
Allo stesso modo però non c’è nulla di male nel volersi sentire parte di un gruppo o di una moda o di un genere musicale quindi omologarsi.
Alla fine ognuno troverà il proprio modo di essere differente.
Estrazioni differenti dicevamo… ma questo come realizza l’incontro? Cioè chi o cosa ha dovuto scendere a compromessi?
Suonare insieme, da ormai dieci anni, è un po come avere una relazione stretta, non sempre si va d’amore e d’accordo, ma si cerca un punto di incontro.
Non mi sento di utilizzare il termine “compromesso”, anzi, condivisione e apertura mentale portano sempre ad una crescita, mi tutti i campi; per noi cinque in quello musicale prima di tutto.
I brani contenuti in Minor Mali sono proprio il frutto di questa condivisione e voglia di mischiare le carte per creare nuovi suoni.
Alla fine di questi 8 brani in cui sono spesso sfacciate le differenze, che tipo di suono è venuto fuori?
Per noi sicuramente un suono nuovo, interessante ed accattivante, se consideri che siamo partiti dallo Swing Manouche.
Tra l’altro, un suono differente in ogni traccia, con generi molto diversi tra loro, dal reggae all’hip-hop, fino al samba.
Nel caos delle differenze avete trovato una chiave comune o avete lasciato tutto in disordine com’è venuto?
Come nella scrivania disordinata di un compositore o di uno scienziato pazzo magari si può trovare disordine, in realtà è tutto al proprio posto.
Piccoli tasselli musicali ed incastri ritmici e melodici vanno a formare quello che alla fine si sente, cioè una armonia di suoni e ritmi differenti ma che si sposano come in un Puzzle, alla perfezione.
La creazione di questi otto brani è durata parecchio tempo.
Fortunatamente il nostro modo di creare i brani ci porta a sperimentare senza chiudere le porte all’invenzione musicale.
Che poi uno non lo direbbe che un brano come “Tipitappi” fa parte dello stesso disco in cui troviamo anche “Black Shark”. E che ci dite di “Split”? Altri mondi ancora…
“Minor Mali” vuole essere un motto per la vita delle persone, MAI NORMALI.
Noi cinque non lo siamo affatto; i nostri cervelli sono già dei mondi, come lo sono anche quelli degli ascoltatori che si lasciano trasportare dalla musica nei mondi che abbiamo voluto creare unendo le nostre teste.
Teste e cuori che ragionano differentemente in ognuno di noi. Sentimenti scaturiti da frasi musicali suonate o semplicemente ascoltate creeranno nuovi monti Mai Normali
Ma alla fine questa “confusione” di vedute e di linguaggi mescolati assieme, non finisce per confondere le idee e la personalità?
Secondo me NO.
Alla fine confondere le idee e le personalità non è per forza una cosa negativa.
Confondersi o Lasciarsi confondere e trasportare è un esperienza gratificante perché dopo tutto capirai anche cosa in effetti ti piace e cosa no, e conseguentemente si andrà a formare la personalità e il gusto.
Parlare di confusione non è secondo me appropriato accostato a questa musica, bensì parlerei di COMMISTIONE tra idee, amori, sentimenti, storie vere, vissuti, esperienze di vita.
Dunque chi e che faccia hanno i Minor Swing Quintet?
i Minor Swing Quintet sono cinque musicisti che arrivano da percorsi musicali molto diversi, chi dalla classica, chi dal rock, dall’afro o dal jazz.
Cinque caratteri molto diversi che discutono, ridono tanto, sono ironici, romantici, pazzi, MAI NORMALI.
Cinque persone che si rispettano e si stimano, cosa fondamentale sia in musica che nella vita di tutti i giorni.
Cinque persone che amano sperimentare e condividere idee musicali e partendo da quelle, ribaltare i concetti proposti una volta che incontrano il pensieri degli altri.
Cinque persone che vogliono assolutanemente far sentire la loro musica a tutto il mondo.
Cinque persone che continueranno a comporre musiche che trasporteranno l’ascoltatore in mondi nuovi ancora inesplorati.
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