[INTERVISTA] HORUS BLACK: il vintage che torna al futuro
Giovanissimo, figlio d’arte, scuola genovese da cui prendere l’America che arriva dal porto come De Andrè e Tenco facevano con i 45 giri di Elvis che trovavano sulle casse scaricate dalle navi.
Lui invece è reduce di questo consumismo digitale, si chiama Riccardo Sechi, in arte HORUS BLACK e dai suoi pochi 19 anni dimostra maturità e grinta stilosa in uno scenario totalmente immerso in quel vintage di soul e blues anni ’50.
Un bellissimo esordio che non maschera la sua discendenza da questo futuro digitale ma è comunque un usare elettronica a fin di bene, con quel piglio gentile di chi non disturba ne invade.
Si intitola “Simply” questo primo disco che vi lasciamo raccontare dalla sua viva voce:
Davvero complimenti per questa “semplicità” di gusto e di esposizione. Parliamo del sacco e della farina: quanto è merito tuto, quanta contaminazione invece hai lasciato arrivare dall’esterno?
Penso che il mio merito sia stato quello di farmi influenzare e contaminare dall’ esterno.
Del resto è inevitabile che si venga ispirati da ciò che ci circonda, ed in particolare da ciò che ci piace.
Questo non solo in musica, ma in tutti i campi, a maggior ragione in quelli artistici.
Le mie contaminazioni derivano da contaminazioni di altri artisti che a loro volta sono stati contaminati: tutto è collegato.
Ovviamente, ognuno è ispirato a proprio modo e prende ciò che gli piace per poi crearne un mix, anche a seconda delle proprie predisposizioni, filtrando il tutto attraverso la propria sensibilità.
Quello che cerco di dire è che anche le cose più rivoluzionarie ed innovative derivano da ciò che c’era prima, perché, anche per “spaccare” con il passato, questo passato ci deve essere.
In particolare le orchestrazioni non solo calzano a pennello ma è esemplare il mix che le ha inserite esattamente come richiede quella certa didattica…
Sì, le orchestrazioni sono state riccamente studiate in fase di pre-produzione, per ottenere, ovviamente, il risultato migliore.
Poi alcune lievissime modifiche sono state apportate in corso d’ opera. <le idee erano chiare fin da subito.
Ispirazioni e riferimenti? Ok Elvis su tutti che penso che per questo genere sia come i Beatles per il resto del mondo. Ma andiamo oltre: qui c’è Rockabbilly, Gospel, quel sano Soul nero d’America…
Sì, Elvis di sicuro è l’artista che ha la più grande influenza su di me, anche perchè ascoltarlo non significa solo Rock’n’Roll e ballate, ma anche Country e Gospel, non per nulla è presente in questo hall of fame.
Altre grandi influenze provengono da altri appartenenti alla “Golden Age” del Rock’n’Roll, come Jerry Lee Lewis e Chuck Berry, oltre a svariati gruppi anni ’60 e ’70, penso per esempio ai Doors, ai Rolling Stones, ai Turtles, di cui personalmente rilevo molti elementi all’ interno del disco, soprattutto in armonie ed arrangiamenti.
Poi ci sono anche Led Zeppelin e Queen, come grandi riferimenti.
Amo ascoltare anche i grandi crooner come Frank Sinatra, Dean Martin e Perry Como.
Non solo Rock e Pop però, perché, essendo cresciuto in una famiglia di musicisti classici professionisti (mamma e papà violinisti, il nonno trombettista), fin da piccolo ho ascoltato molta musica classica, spaziando dall’ opera, al sinfonico, alla musica da camera.
Il Rock in realtà è stato da me scoperto all’ età di quattordici anni, ben dopo la classica. Anche questa influenza, a tratti, percepibile.
E poi in particolare mi incuriosisce come si passa a realizzare brani come “Rock a Doodle Doo” a brani come “We Can’t Go on This Way”.
Anche in questo caso dipende tutto dalle influenze che sono piuttosto variegate. “Cock a Doodle Doo” è un classico Rock’n’Roll anni ’50, mentre “We can’t go on this way” si rifà al Rock psichedelico ed in misura minore al Progressive.
Personalmente penso sia un bene proporre brani che effettivamente sono molto diversi tra loro, senza fossilizzarsi su un unico stile
Per chiudere possiamo aspettarci un video? A quando?
Assolutamente sì!
Il video è già stato girato e, salvo terribili imprevisti, uscirà a fine maggio/inizio giugno.
La canzone sarà “We are alone tonight”.
duraniano
Link utili: Horus Black