I TAXIWARS di Tom Barman in Italia per una breve serie di live
Arrivano anche in Italia i TaxiWars, capitanati da Tom Barman, leader della rock band dEUS. Il gruppo è ormai in circolazione da oltre un anno e si porta dietro un bagaglio ricco di esperienze, conseguenza – oltre che delle carriere dei singoli componenti – delle dozzine di concerti tenuti in Europa, sia in piccoli club che in festival jazz e grandi raduni rock.
Il taxi si porta dietro un odore di caffè, di avanzi di takeaway indiano, di qualche lattina di birra da discount lasciata sotto il sedile del passeggero e di un disco di Pharoah Sanders in loop. E’ questa l’atmosfera che evoca.
Barman, più conosciuto per i suoi energici concerti con la band dEUS, porta quello stesso fervore in studio con i TaxiWars dove dirige, incendia, elettrifica la formazione composta anche dal sassofonista Robin Verheyen, dal bassista Nicolas Thys e dal batterista Antoine Pierre.
È lo stesso cantante che dice “Abbiamo legato molto velocemente, i ragazzi sono musicisti eccellenti – ovviamente – e io adoro la nostra etica sul lavoro: riusciamo a finire un disco senza perdere due anni delle nostre vite. Inoltre, i club e i festival jazz sono stati fantastici, ma noi ci sentiamo più a nostro agio nei festival rock davvero alternativi: posti dove non si conosce praticamente nessun nome della lineup, ma è lì che puoi sentire musica realmente entusiasmante e incendiaria.”
Ma non fraintendete: il loro nuovo album – “Fever” (uscito per Universal il 7 Ottobre 2016) – propone musica jazz in tutte le sue 12 tracce. Non si tratta del cantante rock Tom Barman che si diverte a fare il crooner con un trio jazz. Nient’ affatto.
La title track “Fever” – composizione di cui Charles Mingus sarebbe andato fiero – puzza di sudore, tormenta e non dà pace; “Airplane Song” è una melodia minimalista, ansimante e parla dell’esitazione di aprirsi all’interno di una relazione; “Honey, It’s the Blues” è un blues soffocante nello stile di Archie Shepp. Jazz fino alla fine.
Uno dei più grandi fan dei TaxiWars è il newyorkese Ashley Kahn – il più influente scrittore e critico in ambito jazz al mondo – che dice di loro: “Già conoscevo i dEUS e ora adoro i Taxiwars. Uniscono testi, poesia e jazz ad un’intensità tipica del rock – mi ricordano la risposta all’hip-hop nella New York degli anni Ottanta. Non la stanno copiando ma stanno attingendo dallo stesso tipo di energia. E’ fantastico.”
La band sarà in Italia per 5 date a partire dal 28 Febbraio. Ecco l’elenco completo:
- 28 Feb. – Raindogs House, Savona
- 1 Marzo – BIKO Milano, Milano
- 2 Marzo – Mame club, Padova
- 3 Marzo – Covo Club, Bologna
- 4 Marzo – Teatro La Nuova Fenice, Osimo
Formazione:
- Tom Barman (voce): frontman della band dEUS dal 1989 con la quale ha venduto più di un milione di dischi. Nel 2003 ha diretto il film Any Way the Wind Blows. Inoltre ha supervisionato la celebri compilation jazz “That’s Blue + Painters Talking” (Blue Note, 2006) e “Living on Impulse” (Impulse!, 2012)
- Robin Verheyen (sassofono): trasferitosi a New York nove anni fa, si è costruito una reputazione come uno dei più grandi giovani talenti nell’ambito della musica jazz e classica. Ha realizzato due album con il Robin Verheyen NY Quartet e si è esibito con artisti come Marc Copland, Ravi Coltrane, Narcissus, Gary Peacock e Joey Baron.
- Nicolas Thys (basso): già un pilastro della scena jazz belga e olandese, si è poi spostato a New York nel 1999. E’ stato in tour e ha registrato con leggende come Lee Kunitz, Mal Waldron, Toots Thielemans e Zap Mama
- Antoine Pierre (batteria): ha fatto tour – tra gli altri – con Philip Catherine, la leggenda belga della chitarra, e il trombettista Jean-Paul Estiévehart. Si è trasferito a New York nel 2014 per studiare alla New York School of Jazz and Contemporary Music. Nel 2015 ha vinto il Sabam Jazz Award per i nuovi talenti.
Link utili: Taxiwars