RECENSIONE: Nocturnal Degrade – The Dying Beauty
Arrivano al terzo full i romani Nocturnal Degrade. “The Dying Beauty” è un monolite che esplora le emozioni più nere e negative, la solitudine ed il vuoto cosmico che feriscono o acclamano una certa personalità.
Dalle sfuriate più classiche, tinte di rabbia, alle parti più riflessive, l’album traccia una linea di animo e spirito. Le sezioni arpeggiate sono spettrali, segnano una percorso dedito all’amarezza, ricordando certe soluzioni sfruttate dai Bethlehem e anche dai primissimi Katatonia. Le costruzioni più tirate e zanzarose mi hanno fatto viaggiare dal classico Burzum fino a progetti come Sterbend e Nyktalgia.
L’autodistruzione segnata in ogni nota; un progetto interessante che sicuramente non suona nulla di nuovo ma lo fa con volontà e forza. Esprimendo i propri sentimenti nei vortici più cupi dell’umanità. Ottimo disco per chi ama queste sonorità.
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Voto: (7 / 10)
Tracklist:
- Consequence
- In December
- Of My Soul and Macrocosm
- Iceberg of Memories
- The Dying Beauty
- Celeste (Pare Blue Ocean)