RECENSIONE: Dispersion – Syntropy
Dopo due anni dall’EP di esordio i trevigiani Dispersion ritornano sulle scene con il primo full-length. Un disco dalle atmosfere asfissianti, da arpeggi e suoni con dilatazioni “post” si passa a sfuriate che richiamano il black metal di derivazione scandinava. Un buon incrocio che non crea incongruenze e fa acquisire una quadratura al sound dei Nostri. Molto apprezzabili le sezioni vocali; ricordano più o meno lo stile di Nocturno Culto. Personalmente ho preferito brani come “Steel and Disease” , “Remorses” e “Tides of Ages“. Episodi decisamente più orientati verso la vecchia scuola. Diretti e furiosi. L’ultimo citato dopo quasi 10 minuti di caos è piacevolmente concluso da un momento in stile Slint. Interessante l’approccio su”Evolving Machines“, in cui la parte iniziale sembra uscita da un gruppo post hardcore completamente psicotico.
Una band che vede nelle proprie influenze vasti generi senza perdere le proprie basi. Variare ma con intelligenza. Promossi.
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Voto: (7 / 10)
Tracklist:
- Hills of Pangaea
- Wanderers, Seekers
- Earth Shrine
- Steel and Disease
- Consequences
- Remorses
- Evolving Machines
- Tides of Ages
- Throne of Balance