RECENSIONE: My Cruel Goro – My Cruel Goro EP
L’esordio sulla breve distanza dei My Cruel Goro ha tutto quello che un buon EP dovrebbe avere: 3 ottimi brani, una produzione valida ed idee chiare. La proposta del trio, diviso fra Italia ed Islanda, si fregia di innumerevoli contaminazioni che trovano una sintesi comune in tutto il movimento emergente nato e cresciuto soprattutto grazie agli Arctic Monkeys ed a tutto quello che ne ha provocato la gestazione. La verve artistica dei nostri trova tuttavia i suoi guizzi migliori quando rivendica una certa indipendenza da alcune sonorità prettamente british (vicine anche agli esordi di band come Strokes e Kasabian), raggiungendo quell’intimità che riesce a conferire un’inaspettata profondità alle costruzioni armoniche dell’EP. Per questa ed altre ragioni Crapford sembra funzionare meglio rispetto agli altri brani; il momentaneo distacco da ritmi serrati e sincopati permette al pezzo di respirare e di trovare un’interessantissima ragion d’essere. Il resto dell’EP è vivace e la caratterizzazione ermetica dell’approccio testuale risulta quantomai pertinente.
Non sarà semplice trovare lo stesso tipo di efficacia in un full-length. L’approccio molto diretto permette alla musica dei My Cruel Goro di funzionare bene sulle distanze pensate per un EP. Il progetto è molto interessante e varrà sicuramente la pena seguirne attentamente lo sviluppo.
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Voto: (7 / 10)
Tracklist:
- Clash
- Crapford
- Glue Buzz
Formazione:
- Andrea Maraschi (vocals/guitars/programming).
- Andrea Marcellini: (bass).
- Tommaso Adanti: (drums).