RECENSIONE: Cesare Ferro – Diverso Splendido
Cesare Ferro, classe 1995, si affaccia al mondo discografico con il debut album “Diverso Splendido“, prodotto e distribuito in collaborazione con l’etichetta indipendente Due Metri Sotto Terra. Sette brani caratterizzati dal semplice connubio chitarra – voce, dove le influenze di Carmen Consoli, Jeff Buckley ed Area appaiono palesi e riconoscibili, tuttavia non pienamente assorbite e reinterpretate.
Nonostante sia apprezzabile l’incoscienza, dettata anche dalla giovane età, che porta Ferro a confrontarsi con immediatezza, sotto il punto di vista discografico, con un mondo complesso come quello del cantautorato, Diverso Splendido non ha quel quid capace di sollevarlo e salvarlo dal mare sottostante. In primis la ridondanza sonora, anche sotto il punto di vista vocale, dei vari brani appesantisce notevolmente l’ascolto; in secondo luogo l’ aspetto derivativo del disco risulta eccessivamente pronunciato. Quella voglia di emulare determinati big ha portato il giovane autore a presentare un prodotto privo di sperimentazioni personali (vedi Pirata).
Ci sono sicuramente brani che emergono rispetto ad altri; uno su tutti il tributo al Re Lucertola con People are Strange che fa intravedere il potenziale di Cesare Ferro. Forse si tratta soltanto del timido inizio di un cantautore talentuoso. Non ci resta che rimandare un giudizio definitivo al prossimo disco.
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Voto: (5,5 / 10)
Tracklist:
- Come dirti
- Gelide Lacrime
- People are strange
- Pirata
- Pistole
- Rinnego
- Via Via