RECENSIONE: June and the Well – Gudiya
Chi l’avrebbe mai detto che qualcuno sarebbe riuscito a riabilitare un genere probabilmente nato e morto nello stesso instante, intriso nella baraonda musicale degli anni ’90, come l’Emorock? I June and the Well sono una rarità e confermano, con il secondo disco”Gudiya“, un’innata propensione a questo tipo di revival. Nato come progetto solista da un’idea di Luigi Selleri, si evolve successivamente in una vera e propria formazione, il tutto dopo aver cominciato a collaborare con un’etichetta indipendente di Tokyo, la Waterslide Record.
“Gudiya” è una produzione che vuole essere emblema di una musica dinamica, capace di cambiare e di spostare il focus dell’ascoltatore su questioni che altrimenti andrebbero perdute. Il concept è incentrato sulla vicenda di una ragazza indiana stuprata che mai ha ricevuto giustizia, una storia come quella di tante altre ragazze vittime, come lei, di atti deplorevoli che restano troppo spesso impuniti, soprattutto in quella parte del mondo. Sei brani che, nonostante portino il fardello di argomentazioni complesse, riescono a comunicare una sorta di freschezza trascinante: riff di chitarra all’apparenza semplici ma comunque sempre ben costruiti, mai banali. Cambi di ritmo sempre azzeccati che danno dinamica ad ogni stratificazione.
La lead voice in alcuni tratti sembra quasi relegata ad un ruolo di contorno, perdendo tuttavia di incisività nei momenti più tirati, pecca in ogni caso ascrivibile in parte al genere proposto. “Giudiya” è un vero e proprio crescendo: le prime due tracce sono più o meno caratterizzate da quella freschezza di ritmo che citavano poco sopra; semplici, veloci, entrano agevolmente in testa; dal terzo brano, From the ashes of your heart, le melodie cominciano ad inacidirsi, a diventare più dure. Si conclude con The bend, compendio perfetto di quanto ascoltato nei minuti antecedenti.
I June and the Well sono davvero una bella scoperta. Piccolo appunto: questo album è finito dritto nella mani della diretta interessata, Giudiya appunto. Un urlo di speranza per chi non ha potuto e non può urlare.
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Voto: (8 / 10)
Tracklist:
- Francis
- Gudiya
- From the Ashes of Your Heart
- S- Low ( Feat. Matilde Davoli )
- Fountains
- The Bend
Formazione:
- Luigi Selleri – Voce, Chitarra
- Stefano Tombari – Chitarra, Voce
- Luca Bartolucci – Batteria
- Thomas Koppen – Basso, Synth
Una risposta
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