RECENSIONE: Pastel – L’Acchiappanuvole
“L’Acchiappanuvole“, full del duo post punk barese Pastel , non è uno di quegli album capaci di catturare subito chi vi si approccia; riesce tuttavia a farsi apprezzare sulla lunga distanza, regalando un “discovering” lento e costante. Le dieci tracce che lo compongono poggiano su una solida matrice punk-hardcore, al di sopra della quale si afferma prepotentemente una vena post rock, aspetto particolarmente caro al duo pugliese.
Dalla base strumentale, che in alcuni momenti viene “speziata” da rimandi prog, emerge la voce che pare essere un po’ la croce e delizia di questo album: urlata,disperata e ossessiva, con poco spazio per la melodia, mai però preponderante all’interno del mix. Semplicemente parte, e non collante, di questa tavola rotonda di elementi che costituiscono “L’Acchiappanuvole“.
Brano principe di questo piacevole album è proprio la title track; in questo caso il cantato menzionato poche righe fa viene meno, rimpiazzato da vocalizzi più dolci e delicati, quasi sussurri che vanno ad accompagnare l’ascoltatore attraverso le atmosfere romantiche e nostalgiche del pezzo. Buona prova per i Pastel, band sicuramente di nicchia ma capace di essere straordinariamente comunicativa.
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Voto: (7 / 10)
Tracklist:
- Il Lancio Kàrmàn
- Il Pendolo, L’Orologiaio
- La Scatola, Il Crocevia
- Interlude I
- I Love You, Tempesta
- L’Alchimista
- Interlude II
- La Macchina Cantastorie
- Il Ciclo Okta
- L’Acchiappanuvole
Line Up:
A. | V. |