RECENSIONE: Handful Brothers – Still
Gli Handful Brothers sono un duo Acoustic/Alternative Rock di Pescara che ci presenta il primo EP, intitolato “Still“: quattro tracce, alcune decisamente lunghe, costruite esclusivamente su chitarra e voce che hanno il compito di esporre al meglio il progetto e le capacità tecnico/compositive dei due abruzzesi. Apprezzata l’intenzione di presentare qualcosa di insolito, scelta intrinsecamente coraggiosa, “Still ” appare incompleto sotto diversi punti di vista; si tratta per lo più di spunti che potevano essere meglio elaborati ed eseguiti.
L’opening track, “Something I Am“, non suscita l’interesse sperato: il brano risulta ridondante, anche a causa di un arpeggio reiterato. Non ha movimenti dinamici degni di nota ed, a tratti, la struttura armonica sembra cozzare con quella vocale. Con “Lower Sky“, l’impianto sonoro chitarristico riesce a respirare, presentando sonorità più ampie, più forti e decise. Purtroppo l’interpretazione vocale esula dalle capacità tecniche in bagaglio e finisce per danneggiare il brano che, almeno strumentalmente, si rivela il migliore dell’EP. Considerazioni analoghe valgono per “Big Tree” che non si differenzia dal resto, risultando priva di spunti interessanti. A chiudere c’è “John Oak” che, pur presentando strutture armoniche meno ridondanti, non aggiunge nulla a quanto già detto dagli altri brani, concludendo l’EP senza risollevarne in alcun modo le sorti.
“Still” sembra scaturire da idee poco chiare e confuse: banalmente si potrebbe dire che l’eccessiva durata dei brani non fa altro che accentuarne la ridondanza. Volendo essere più tecnici invece, chitarra e voce sembrano essere anime distanti, incapaci di seguire un percorso comune e spesso a caccia di gloria personale.
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Voto: (2 / 5)
Tracklist:
- Something I Am
- Lower Sky
- Big Tree
- John Oak
Formazione:
- Simone Di Girolamo: Vocals and Guitar
- Simone Catena “Brown”: Bass,Guitar and Backing Vocals