RECENSIONE: Atrum Tempestas – Néant
Il giusto disco per affrontare il caldo torrido, persi tra le atmosfere gelide della fredda terra finlandese. Parliamo dell’ultima fatica degli Atrum Tempestas (più vicina, per numero di brani, ad un EP che ad un album vero e proprio), duo proveniente da Oulu. Chitarre che si intrecciano in soluzioni rimandabili al famigerato blackgaze/postblack, voce disperata e lacerante. Il contesto armonico potrebbe essere racchiuso nel classico “trita e ritrita“, con band oramai tendenti a fotocopiare di tutto e di più, ma in questo caso dobbiamo valutare la componente emotiva ed atmosferica. Sogni e perdizione per melodie che cercano di far breccia, un lento decadimento nei vortici della natura e dell’anima. Il risultato è garantito, un disco che centra l’obiettivo di far appassionare. Pochissimo ambient, tante distorsioni, toccando sempre in pieno i canoni del genere. Molto curioso il cantato in francese, magari un tributo ai maestri del genere. (Gris ovviamente. A chi pensavate?)
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Voto: (7 / 10)
Tracklist:
- Quitter ceux qui étaient déjà partis
- S’éclipser
- Et après… le néant