RECENSIONE: To Kill a King – To Kill a King
Basta ascoltare la prima track dell’omonimo full-lenght per capire che i To Kill a King sono made in britain: cinque ragazzi che hanno già all’attivo tre EP e due full.
“To Kill a King“ è un album fresco, dinamico e vivace: le soluzioni melodiche, a tratti molto semplici e dirette ma comunque ben costruite, vengono arricchite da originali linee vocali ad opera della lead voice Ralph Pelleymounter. Con la sua voce, a volte sopra le righe, sospesa fra dolcezza e momenti più rivudi, riesce sempre a dare quel qualcosa in più ad ogni track.
Tira sicuramente un vento di ottimismo fra le righe di questo disco; lo dimostrano brani come Good Times – A Rake’s Progress o World of Joy (A List of Things to Do) e le riflessioni di Musicians Like Gamblers Like Drunks Like Me; atmosfere prive di retrogusti amari.
Certo, il sound non è tra i più originali, rimanendo ancorato ai cardini tanto cari all’indie rock britannico, ma To Kill a King resta comunque un full-lenght davvero ben confezionato, seppure derivativo, arricchito da contaminazioni che gli permettono di navigare sicuro nel mare del rock inglese.
Link Utili: Official Website
Voto: (7,5 / 10)
Tracklist:
- Compare scars
- Love Is Not Control
- Oh My Love
- Friends
- The Cancer
- School Yard Rumours
- Good Times (A Rake’s Progress)
- Musicians Like Gamblers Like Drunks Like Me
- Grace at a Party
- World of Joy (A List of Things to Do)
- Today
Formazione:
- Ralph Pelleymounter – vocals / acoustic guitar
- Peter Hakola – bass
- Josh Taffel – drums
- Grant McNeill – electric guitar
- Ben Jackson – synth and keys