Ecco come “Italiano Medio” mi ha tirato merda in faccia per 100 minuti
Nella vita ho sprecato i miei soldi in molti modi. Tutti quelli che un uomo può concedersi. E no, non parlo di gioco droga e puttane. Cioè anche di quello. Ma principalmente di quelle volte che tipo vai da Brico e compri 25 euro di roba inutile perché hai lo schizzo di fare l’uomo di casa e alla fine ti ritrovi a buttare 12 euro di Millechiodi immerso in un mare di disagio e commiserazione. Ecco, parlo di QUELLE volte.
Qualche settimana fa, principalmente per riempire del tempo che avrei speso su Wikipedia partendo da un articolo casuale e cercando poi di arrivare alla pagina di Hitler, od in alternativa Giucas Casella, in meno click possibili, sono andato a vedermi “Italiano Medio”, di Maccio Capatonda. Che quello non sarebbe stato un pomeriggio come gli altri me ne sono accorto subito. Intanto mi presento convinto di avere il tanto agognato sconto per morti di fame, trattandosi di giorno sfigato ed orario sfigato. Ma niente, prezzo pieno, 8 euro. Decido di andarmene ma poi penso che ho parcheggiato a 600 metri e che mi sono fatto 15 minuti di macchina. Armato di orsetti gommosi e coraggio pago, gettando le basi della mia agonia, fatta di sciroppo di glucosio e banalità.
Trovo una sala stracolma di under 16. La cosa mi fa pensare. Ammetto di non aver seguito i recenti sviluppi della Maccio & CO. Ne conosco però a grandi linee lo storico. Giustifico il target pensando magari alle collaborazioni con Mtv e le conseguenti apparizioni televisive della combriccola e non mi preoccupo più di tanto. Che il nostro Marcello si fosse dato al culto delle feci, auto-proclamandosi re indiscusso della merda, non è comunque cosa nuova. L’idea alla base di “Mario” (e anche la comicità che vorrebbe avere, ma NON HA) è fregata di sana pianta ad Onion Movie, senza nemmeno troppa vergogna. Un po’ come quei deficienti che hanno pensato bene di depredare e stuprare il concept di Breaking Bad per farci una commediola all’italiana. Ma questo conta poco. Nel senso che è inutile stare a sindacare su queste sottigliezze in un paese in cui il problema del giorno è l’olio di palma nei biscotti.
Cominciano così i 100 minuti che si prendono di diritto un posto d’onore nella top ten dei peggiori momenti della mia vita. Almeno per quel che concerne l’imbarazzo verso me stesso e l’intero genere umano. Un film orribile. Un film che non fa ridere. Un film che non fa riflettere. Un film che non fa niente, a parte rovinare la mia vita. Pochissime volte avevo provato quella sensazione che si ha quando immagini letteralmente che qualcuno stia cagando sopra ai soldi che gli hai dato. E lo fa consapevolmente. Lo fa guardandoti in faccia, ridendo, compiacendosi. Questo ha fatto Maccio con “Italiano Medio”. Ha cagato sulla mia 10 euro e poi mi ha dato 2 euro di resto, come se fosse una cosa naturale, come se fosse normale far pagare qualcuno per una cosa del genere. Ora probabilmente nessuno leggerà questo articolo. Almeno nessuno di importante. Però se tu ci sei, se tu esisti da qualche parte, io rivoglio i miei soldi. Mi spiego. Non è una questione di avidità. E’ che proprio io sto male. Non supero la cosa. Sicuramente avere un rimborso potrebbe aiutarmi.
Menzione speciale merita Barbara Tabita. Per lei si dovrebbero istituire gli Oscar della merda e li dovrebbe vincere tutti. Con un’interpretazione superba riesce a sembrare cagna e storpia anche in mezzo ad una banda di ritardati mentali ed attori improvvisati. Fuori luogo, imbarazzata, viscida, unta, scivolosa. Roba che Alberto Tomba a confronto è Sean Penn. Ora a me non frega un cazzo del motivo per cui Italiano Medio sia stato fatto così. Qualunque cosa voleva essere è venuta male. Forse voleva essere una critica all’italiano medio che sarebbe stata apprezzata proprio dagli italiani medi. Forse voleva essere una critica alla società italiana dietro un mare demenziale. Forse voleva essere tante cose. Il dato di fatto è che ne è venuta fuori una roba per cui è veramente inconcepibile chiedere dei soldi alle persone.
LA REGIA CRISTO. Non ho parlato DELLA REGIA. Regnano sovrane inquadrature completamente a cazzo. Grandangoli che spuntano come se non ci fosse un domani senza alcun senso. Inquadrature che scimmiottano Ben Stiller ma lo fanno con la stessa classe che può avere un piatto di merda servito con delle posate da 1200 euro. Ora non voglio sfociare nella recensione di sta ceppa. Tipo quelle fatte da persone sole e disturbate su MyMovies. Però non esagero dicendo che a metà film volevo soltanto andare via. Andare via e morire solo. Non l’ho fatto perché in qualche modo dovevo pagare per i miei peccati. Meritavo di stare in quel posto. Me l’ero cercata. E sarei rimasto fino alla fine, almeno per salvare la coerenza quando non c’è più niente da salvare.
Caro Maccio, io ora non so perché tu abbia fatto questa cosa. Sicuramente avrai avuto i tuoi buoni motivi. Se tu avessi messo il film su youtube non starei qui a fare troppe menate. Avrei sprecato al limite 100 minuti della mia vita vedendolo, ma niente di più. Qui il problema è un altro. A me i tuoi trailer piacevano. In generale mi ha divertito gran parte del tuo lavoro. Per questo sono venuto al cinema. Per questo mi sono fidato di te. Per questo ti ho dato i miei soldi. E ora tu devi ridarmeli. Perché io sto male. Molto male.
Scrivimi a: le.ulcere@gmail.com
Ciao.