RECENSIONE: La Macchina Di Von Neumann – s/t EP
Sotto al moniker La Macchina Di Von Neumann si celano quattro ragazzi della Brianza, una piccola realtà musicale nascosta tra le montagne dell’entroterra lombardo che è arrivata all’attenzione della critica grazie al loro primo lavoro in studio, un EP in free download totalmente autoprodotto e autoregistrato scaricabile dal Bandcamp del progetto e rilasciato nel Dicembre dell’anno scorso. La macchina di Von Neumann, che da il nome sia al progetto che all’esordio, fa riferimento al concetto di macchina autoreplicante teorizzato da alcune grandi menti scientifiche del ‘900 tra cui lo stesso Von Neumann, uno dei più influenti matematici ed informatici del secolo scorso.
Grazie anche alla buona dose di ironia che aleggia attorno al progetto (loro stessi definiscono il proprio genere “musica sperimentale per casalinghe annoiate”), questa macchina prende le sembianze, nelle pagine dell’EP, di una Multipla, visione dissacratoria di un obbrobrio ingegneristico al quale, credo, viene donato il terrificante dono di autoreplicarsi invadendo il mondo civilizzato con le sue forme oblunghe e minacciose secondo le teorie del loro amato Von Neumann (anch’esso parte della confezione del lavoro, del quale troviamo il bel faccione in copertina con tanto di occhi in surplus ed un bel colorito giallo acceso).
Musicalmente parlando, il gruppo è composto da Davide Magni e Francesco Lissoni alle chitarre, Stefano Camboni al basso e Samuel Nicoli alla batteria. I tempi dell’EP sono davvero brevi, visto che quest’ultimo si compone di sole due tracce strumentali più una ghost track che si trova sul Soundcloud del progetto. Il pezzo di apertura è “Tale Edro Shin Tone”, che parte con l’anthem scozzese su note di cornamusa per poi insediarsi stabilmente su riverberi post rock che aleggiano su percussioni attufate ma sostenute, finendo poi per schiantarsi contro muri sonori che si ergono a tratti nella linearità generale dai quali scaturiscono le abrasive peregrinazioni droniche di fine pezzo, tra le quali si fa strada anche un granitico basso elettrico. Il secondo pezzo è “Breda”, che si attorciglia invece tra sonorità più incisive e dirette, figlie di un math rock che come sempre si alterna a momenti statici che brillano di mirati acuti chitarristici e cristalline percussioni sui ride. Le tempistiche sono imprevedibili e caotiche, così come è imprevedibile il finale jazzistico che viaggia sulle note di un caldo sassofono su base lounge che non disdegna di strizzare l’occhio ad arrangiamenti progressive nell’uso delle tastiere e del sax stesso, interessante svolta alla quale partecipano due ulteriori aggiunte all’ensamble, Edoardo Maggioni alle tastiere e Jacopo Lovatello al sassofono. Il tutto si conclude con la ghost track “La Legna Del Mattino”, dall’approccio che ricorda gli Explosions In The Sky di “The Rescue”, con la batteria che mulinando tra rullate e tempistiche solide accompagna malinconici arpeggi prima luminescenti e poi più distorti. La registrazione è molto casereccia (è stata fatta con un registratore portatile), il che spiega la qualità più raw e graffiante del pezzo.
Fautori di un’opera breve quanto illuminante, i ragazzi della Macchina Di Von Neumann denotano comunque una certa raffinatezza stilistica ed un percorso musicale già ben imboccato che non disdegnerà di stupirci nel tempo a venire. Le influenze sono di quelle importanti, la malinconica ispirazione strumentale post rock c’è tutta, aggiungiamo poi una buona dose di ironia (basta leggere le info della loro pagina Facebook per capire di cosa parlo) che dona spensieratezza ed alimenta l’interesse per una piccola realtà alla quale auguriamo di crescere e prosperare in breve tempo.
Link Utili: Facebook / Soundcloud / Bandcamp
Voto: (3 / 5)
Tracklist
- Tale Edro Shin Tone
- Breda
- La Legna Del Mattino (Ghost Track)
Formazione (2014):
- Davide Magni: Chitarra
- Francesco Lissoni: Chitarra
- Stefano Camboni: Basso
- Samuel Nicoli: Batteria
Strumentazione ausiliaria per “Breda”:
- Edoardo Maggioni: Tastiere
- Jacopo Lovatello: Sassofono
…comunque Legna del Mattino è registrata in sala prove con un registratore portatile, ci sta che suoni male!
Bhé questo cambia tutto, non lo sapevo. Cambio subito.