RECENSIONE: Gelfish – Hungry
Hungry è l’EP di esordio dei pescaresi Gelfish: 4 tracce di Stoner, Post-Punk e Crossover personalizzato e reinterpretato. Nonostante ogni track abbia delle sue particolarità, c’è un filo conduttore che però le unisce tutte: le distorsioni. Che sia della voce, della chitarre o del basso, ogni singolo suono sembra portato al suo punto di rottura. Arrabbiati, decisamente arrabiati. E si sente.
I suoni, come detto, sono sporchi, la voce è quasi urlata; il ritmo del basso è incalzante, come a voler sempre e comunque interpretare un ruolo da protagonista. I Gelfish ci catapultano in un mondo personale, mix di quotidiano e fantasia, con una chiara ispirazione al mondo dei fumetti (testimoniato dai brani Arkham Asylum e No Power no Responsability).
La cosa che forse colpisce di più in questo EP sono i bridge, ben costruiti, accattivanti ed in ogni caso necessari, vista la lunghezza, forse eccessiva, di alcune tracce. Molti brani sono esasperatamente spinti nei cambi di ritmo: si ha quasi la sensazione che ogni pezzo in realtà sia un collage di idee troppo diverse. Come se si volesse portare forzatamente avanti una traccia che sarebbe potuta terminare qualche minuto prima.
Peccato, un EP da asciugare, riuscito a metà. I presupposti per tirare fuori dell’ottimo materiale ci sono tutti. In ogni caso rimane un debutto sostanzialmente sufficiente.
Voto: (3 / 5)
Link Utili: Official Facebook Page
Tracklist:
- Inside the Everything
- No Power no Responsability
- Night of the living Death
- Arkham Asylum
Formazione:
- Etnegres – Vocals
- Martelloni – Guitar
- Ajeje – Bass
- Iezzi – Drums