Intervista: Shores of Null
Già presenti nella top 5 di fine anno, gli Shores of Null sono stati indubbiamente una delle più gradite sorprese dell’underground nostrano. Il debutto “Quiescence” ha mostrato una band che, ispirandosi a una certa scuola del Nord Europa, ha approcciato il discorso in maniera personale e professionale. Elementi fondamentali per uscire alla ribalta nel mare nostrum della scena. Abbiamo intercettato il cantante Davide Straccione che ha risposto gentilmente alle nostre domande.
Venite tutti da esperienze musicali diverse. Quando è nata l’idea di formare gli Shores of Null?
Non ricordo di preciso, ma un giorno, senza preavviso, Gabbo mi ha inviato alcune tracce registrate a casa insieme a Raffaele chiedendomi di ascoltarle e di lavorarci qualora mi fossero piaciute. Io e Gabbo abbiamo condiviso anche tour in passato, con Zippo e The Orange Man Theory, e ciò ha contribuito a rafforzare il nostro legame, ad individuare le nostre affinità umane e musicali, e a capire che prima o poi, un giorno o l’altro, avremmo messo su una band insieme. Capii subito che quel momento era arrivato non appena ricevetti quelle tracce.
Subito un brano (“Kings of Null”) con video annesso ed ecco arrivare la chiamata della Candlelight. Le vostre reazioni?
Anche se l’idea embrionale della band risale già al 2012, non abbiamo avuto fretta di uscire allo scoperto. Venivamo da band già avviate e l’idea di presentarci con un prodotto amatoriale non era nei nostri piani. Così abbiamo composto i pezzi, abbiamo assemblato la line-up, abbiamo fatto alcune prove, successivamente siamo entrati al Kick Recording Studio e abbiamo registrato il disco, il tutto senza dirlo praticamente a nessuno. Volevamo un biglietto da visita professionale, abbiamo così deciso di rilasciare anche un video per “Kings Of Null”, e in concomitanza abbiamo organizzato una serie di date di supporto ai Negura Bunget, per presentarci al pubblico anche in chiave live. Nel frattempo abbiamo inviato l’album completo ad una decina di etichette che reputavamo al top per il nostro genere, in maniera anche piuttosto disillusa devo ammettere. E invece la risposta di Candelight non si è fatta attendere, e le reazioni te le lascio immaginare.
Sono stati tratti tre video dal full. Il già citato “Kings of Null”, tutto in animazione, “Quiescent” e “Ruins Alive”, girati in location tra il mistico e la desolazione. Stilisticamente diversi ma di grande effetto. Come mai è caduta su di loro la scelta? Chi sono gli artefici del lavoro?
Le animazioni di “Kings Of Null” sono a cura di Stonino, amico, talentuoso illustratore, nonché bassista degli Zippo, l’altra mia band. Lui ha disegnato anche una delle nostre t-shirt. Gli altri due video sono stati girati dal gruppo Sanda Movies, formato da Martina Lesley Guidi, Luca Crescenzi e Francesco Corti, con effetti speciali a cura di Francesco Giaccari. Una squadra di lavoro giovane, dinamica e con le idee chiare. Sono stati girati entrambi in provincia di Viterbo, dove ci sono dei posti a dir poco incantevoli, in particolar modo Civita Di Bagnoregio, nota anche come “La città che muore”. Non poteva esserci location migliore per girare il video di “Ruins Alive”. La scelta è ricaduta su questi pezzi perché sono tra quelli che restano di più in testa.
Durante l’ascolto del vostro album ho notato alcune affinità verso band come Katatonia e October Tide. Quali sono le vostre influenze principali?
Le band che hai citato ci piacciono molto, e a livello compositivo soprattutto i primi hanno avuto il loro peso. Durante la stesura di “Quiescence” giravano parecchio gli ultimi lavori degli Enslaved, ma anche Amorphis, Insomnium, Swallow The Sun. Il nord Europa ha sempre il suo fascino devo dire. Se scavi a fondo trovi molte altre influenze in realtà, alcune più palesi altre più recondite, ammetto che non dev’essere stato semplice per la stampa definirci in parole povere.
Pensate di aver già trovato la giusta quadratura nelle vostre sonorità o vi spingerete ancora verso altri tipi di evoluzioni?
Non abbiamo formato questa band per sentirci dire che siamo originali o degli innovatori, abbiamo semplicemente messo insieme ciò che ci piace e come ci piace, ed è quello che continueremo a fare. Forse ci concentreremo più su alcuni aspetti piuttosto che su altri, ma non possiamo dirti di più al momento.
Gli Shores of Null diventeranno il vostro impegno principale? Come vi porrete verso le altre band in cui suonate?
Per la quasi totalità dei membri, Shores Of Null è l’unica band al momento. Io ed Emiliano (batterista) siamo gli unici a suonare in più di una band, io con gli Zippo e lui con Noumeno e Embrace Of Disharmony principalmente. Canto negli Zippo da oltre 10 anni, quindi per me restano una priorità. Ammetto che non è semplice dover gestire due band, poter incastrare gli impegni, dedicare ad entrambi i progetti lo spazio che meritano, organizzare e fare concerti con entrambe le band, ma questo è ciò che amo fare, e considero Zippo e Shores Of Null come le due parti di me che si completano a vicenda e di cui non potrei fare a meno.
E’ stato un 2014 molto attivo dal punto di vista live. Tour con i Saturnus, date tra Danimarca e Inghilterra. Giusto per citarne alcune. Siete soddisfatti?
Se ci pensi “Quiescence” è uscito proprio nel 2014, ed è stato necessario promuoverlo adeguatamente anche dal vivo. Siamo molto soddisfatti, tutte le date sono andate alla grande e ci siamo fatti un sacco di amici. Di nemici spero pochi invece. C’è un crescente interesse su di noi e questo non può che riempirci di gioia, abbiamo concluso l’anno comparendo in molte classifiche dei migliori album del 2014 affianco a nomi che solo a nominare mi viene da star male. Mi auguro che il 2015 porti ancora più concerti e cose belle.
Il vostro anno si aprirà con un tour insieme ai Doomraiser. Quali paesi toccherete?
È stato ancora una volta un tour in pieno spirito DIY, e non è stato semplice metterlo su. Abbiamo ancora alcuni day off da coprire ma si parte ugualmente. Toccheremo Italia, (una sola data al Freakout di Bologna il 18 febbraio), Croazia, Ungheria, Germania, Francia e Spagna. Al ritorno dal tour ci separeremo dai Doomraiser per proseguire per altre 2 date in Italia: il 5 marzo al Padiglione 14 di Collegno (TO) con i Callisto e L’Alba di Morrigan, e il 6 marzo al Colony di Brescia con Moonsorrow, Plateau Sigma e Selvans. Non vedo l’ora.
Grazie mille per il tempo a disposizione. Potete concludere a vostro piacimento.
Grazie a te e a Interstella Magazine per lo spazio e per il supporto che ci avete sempre dato. Un saluto ai vostri lettori e vi invito a tenere d’occhio la nostra pagina facebook per i prossimi concerti.