RECENSIONE: Moheir – A Rough Soundtrack
Film mai girati, paesaggi inesplorati, copioni mai scritti. Sono queste alcune delle suggestioni create dalle atmosfere di A Rough Soundtrack, ultima fatica dei romani Moheir. La natura intrinsecamente cinematografica della proposta ha sostanzialmente due cause scatenanti.
La prima è una costruzione armonica tipica delle colonne sonore. Variazioni dinamiche violente dettano cambi di scena immaginari dando ad ogni personaggio il suo personale momento di gloria. La chitarra in primo piano cede dunque il passo ad un sax sempre ispirato; la sezione ritmica si dedica mestamente a ruoli di contorno per poi esplodere e predominare.
La seconda è invece caratterizzata da un costante richiamo, a livello prettamente atmosferico, ad un certo tipo di cinema di cui purtroppo ci è rimasto soltanto il ricordo. Quello di Dennis Hopper, quello di Russ Meyer (non a caso la band ha pensato di musicare dal vivo “Motorpsycho!“) , quel cinema che sapeva essere incredibilmente dinamico ed allo stesso tempo essenziale.
La proposta strumentale dei Moheir è omogenea ma riesce comunque a dipingere tante sfumature. Tante storie che prendono coscienza traccia dopo traccia andando ad incastrarsi all’interno di un unico grande racconto. Le influenze Jazz appaiono presenti e limpide insieme ad una componente progressive predominante. L’aspetto post-rock della proposta è invece relegato ad un ruolo forse troppo marginale. Manca infatti un certo tipo di intimismo che non guasta ma nei dischi da assaporare e razionalizzare.
Un album che in ogni caso riesce a ritagliarsi un’ampia fetta di originalità, ripagando l’ascoltatore di ogni istante speso ad immaginarsi all’interno di A Rough Soundtrack, il film scritto e diretto dai Moheir.
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Voto: (7,5 / 10)
Tracklist:
- Wave Pressure
- Cinemon
- Hammer Serenade
- Heisenberg
- Past dust
- Need a gun
- An 80’s Italian sunny Sunday
- White space conflicts
- Firelands Theme
Formazione:
Nicola Saba – guitar, vocals
Marcello Gagliastro – bass
Julian Bellisario – drum
Alex Cardinale – sax, synthetizer, vocals
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