RECENSIONE: Abetito Galeotta – Cambi di stagione
La musica d’autore è ormai terribilmente sottovalutata. Purtroppo non basta imbracciare una chitarra acustica e buttare giù un ritornello orecchiabile per essere chiamati “cantautori”.
Il poeta toscano Mario Luzi ci ha fornito una definizione trasparente e corretta del cantautore: è una figura ibrida, complessa, in grado di fondere diverse discipline all’interno della sua musica. La musica d’autore diventa mestiere, nel senso etimologico del termine, un mestiere che attinge sapienza da un’eredità storica di grande tradizione. Questo genere ha un unico scopo: comunicare. Possono essere raccontate storie comuni, ricordati importanti personaggi storici, ma sempre con quella autenticità e con quella poesia che fanno della musica d’autore uno dei generi più originali di sempre.
A tal proposito, oggi parliamo del gruppo marchigiano Abetito Galeotta. Dopo aver inciso nel 2010 la loro prima fatica “Bagaglio a mano”, esce, nel giugno 2013, il secondo disco intitolato “Cambi di stagione”.
“Cambi di stagione” racchiude in sé quel sound tipico della musica folk. La chitarra acustica, strumento base e portante, viene accompagnata nell’intero album da violino, flauto traverso, cembalo e diamonica; strumenti che conferiscono al disco un campo d’esistenza armonico prettamente popolare. I testi, punto focale di questo genere, purtroppo risultano banali; le strofe peccano di un fare esageratamente semplicistico. Le rime baciate non regalano all’ascoltatore una completa immersione nella storie che gli Abetito tentano di raccontarci. La voce del cantante, Manlio Agostini, risulta poco intonata e spesso monocromatica, portando i brani ad assomigliarsi l’uno con l’altro in maniera eccessiva.
Il sound, per alcune canzoni, appare studiato e raffinato (si pensi al brano “ Il brigante Piccioni”: una vivace pizzica che ricorda le gesta del brigante contro i mille di Garibaldi). Ma in altri, come per esempio “Giacomino dalla bella voce”, è chiassoso e confuso.
“Cambi di stagione” allontana e non rispecchia i canoni fondamentali di genere (imprescindibili in una dimensione di questo tipo) risultando, purtroppo, opera mediocre e insufficiente.
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Voto: (2 / 5)
Tracklist:
- Canti di nuova stagione
- Pantera e preda
- Carbonia
- Giacomino dalla bella voce
- Il brigante Piccioni
- L’uomo e la sirena
- L’artista consumato
- Cartoline da Montegallo
- Verrà la tempesta e sarà subito giorno
- Il vecchio e il nuovo
Formazione (2013):
- Manlio Agostini – voce e chitarra acustica
- Marco Pietrzela – flauto traverso e cembalo
- Alessandro Corradetti – pianoforte e diamonica
- Andrea Carlini – basso acustico e cori
- Simone Biancucci – percussioni e batteria