RECENSIONE: Horncrowned – Defanatus
Quando si tratta di ascoltare un disco black metal, la nostra mente si catapulta subito sullo stereotipo della classica band Norvegese (o nordeuropea in generale), pienamente a proprio agio tra fiordi, freddo e neve. Non è il caso degli Horncrowned che, contrariamente ad ogni aspettativa, sono di origine colombiana. Il disco che ci propongono, intitolato “Defanatus”, è un insieme di sonorità ad atmosfere che cavalcano l’onda del black metal degli anni novanta.
Nessuna influenza proveniente da generi esterni, ma una semplice rivisitazione di tematiche armoniche già ampiamente note : chitarre velocissime su altrettanto rapidi blast-beat, il tutto coadiuvato dal violento screaming del vocalist Demongoat. La band si dimostra all’altezza di giganti del genere come Gorgoroth e Behemoth, eludendo quei pregiudizi che fanno del black metal un genere prettamente europeo per fattori storico-culturali che gli appassionati amano ricordare.
L’eccessiva omogeneità dei pezzi, però, fa di Defanatus un album valido tra tanti: manca in effetti quello che è il tocco di classe, il quid, che lo renderebbe un disco da ricordare, aspetto che ad oggi risulta imprescindibile. Gli Horncrowned restano in ogni caso tecnicamente impeccabili, pronti per il tanto agognato salto di qualità.
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Voto: (6,5 / 10)
Tracklist:
1- INTRO (Opus Satanam)
2- EXTINCTION’S APOTHEOSIS (Finis Orbis Christiani)
3- CHRIST’S DEVOTEES GENOCIDE (Sescenti Sedecim)
4- HORNED LIBERATOR (Vicarius Filii Diaboli)
5- HARASSMENT (Inferos Viam)
6- HAR MEGGIDO ΝΙΚΗ (Expuens in Sanguine Agni)
7- WORSHIP OF THE SEVEN-HEADED BEAST (Caper Nigra Cultum)
8- DEFANATUS (Diabolus Adventus)
9- CHARRED SHRINES (Baptismus Ignis)
10- MALIGN & PERVERSE (Antichristus Rex)
11- QUENCHLESS IGNITION (Missa Concrematio)
12- OUTRO (Aevum In Hircum)
Formazione:
Demongoat – Chitarra e Voce
Bifrons – Batteria
Ar’taqof: Low Basso
Bsk: Chitarra