RECENSIONE: Sabaton – Heroes
Il power metal è un genere che si è evoluto davvero poco negli anni, sempre ancorato a determinati precetti che non gli hanno mai permesso di rinnovarsi ed accaparrarsi nuove fette di pubblico. Doppia cassa, sweep picking e voci ai limiti degli ultrasuoni ne hanno da sempre caratterizzato lo stile facendoci spesso sognare e, altrettanto spesso, sbadigliare dopo la quarta traccia. Cosa ben diversa è accaduta invece per i Sabaton che dal 2005, con il loro primo vero album “Primo Victoria” , hanno detto basta a questi dogmi musicali, reinterpretando in chiave moderna pietre miliari del genere come Grave Digger, Rage e Manowar. Ed è cosi che nel 2014, con una line up quasi totalmente rinnovata rispetto al precedente album “Carolus Rex”, danno vita alla loro ultima fatica dal titolo “Heroes”.
“Heroes” risente parecchio del cambio di formazione della band: risulta infatti una produzione molto più “chitarristica”; se in “Attero Dominatus”, “The Art of War” erano le tastiere e le orchestrazioni a farla da padrone, in “Heroes” l’influenza dei due nuovi chitarristi si sente parecchio, spinti evidentemente dalla voglia di emergere al fianco dell’istrionico frontman Joakim Broden, membro longevo ed ormai garanzia dell’ensemble scandinavo.
Con questo disco i Sabaton mostrano la volontà di mantenere ben salda la loro posizione nell’olimpo del metal contemporaneo: come tutti gli altri è un album che ha un grande background storico a livello di testi ( le guerre mondiali, la seconda in questo caso). Le liriche vengono interpretate dall’ormai rodato leader e tastierista Broden, vera e propria chiave di volta della band che con la sua voce possente e graffiata sembra impersonare un condottiero in procinto di combattere la battaglia della sua vita.
Ad arricchire il tutto la produzione stessa dell’album, che riesce a rafforzarlo senza falsarlo. Da non sottovalutare poi le accattivanti melodie che in un baleno riescono a fissarsi nella mente dell’ascoltatore (come in”To Hell and Back”).
Ennesima bella prova della band svedese, che ha saputo dare nuova linfa al power metal; un album che andrebbe ascoltato anche dal vivo per ricevere la giustizia che davvero merita.
Link Utili: Sito Ufficiale
Voto: (9 / 10)
Tracklist
- Night Witches – 3:01
- No Bullets Fly – 3:38
- Smoking Snakes – 3:15
- Inmate 4859 – 4:26
- To Hell and Back – 3:27
- The Ballad of Bull – 3:53
- Resist and Bite – 3:27
- Soldier of 3 Armies – 3:38
- Far from the Fame – 3:47
- Hearts of Iron – 4:28
Formazione
- Joakim Brodén – cantante
- Chris Rörland – chitarrista
- Thobbe Englund – chitarrista
- Pär Sundström – bassista
- Hannes van Dahl – batterista