RECENSIONE: Choriachi – Set Us Free From Evil Rewards
Lo stoner rock è un genere che negli ultimi venti anni ha saputo dar vita a pietre miliari della musica attuale. Sempre carico di influenze blues, atmosfere Sabbathiane ed energia negativa capace di sgorgare attraverso ogni lirica con incredibile profondità e sentimento.
Sul piano prettamente compositivo, i connazionali Choriachi sanno il fatto loro: nell’impostazione melodica di “Set Us Free From Evil Rewards” hanno tenuto fede a quelli che sono gli stilemi più classici del genere, proponendo all’ascoltatore il vero stoner rock, senza fronzoli, sfumature e troppi giri di parole. “S.U.F.F.E.R.” è carico di energia, quella di un bulldozer di note musicali, che lento e inesorabile si fa strada nelle profonde percezioni dell’animo. A confermare quanto detto è proprio la prima traccia:“Marijuanaut”; un gigante di oltre 10 minuti che come da titolo è un vero e proprio trip capace di articolarsi bene a livello strumentale, grazie all’alternarsi di ritmi serrati e sezioni più lente e cadenzate.
“Pentagruelion” si presenta come la sorella cattiva della famosissima “No Quarter” dei Led Zeppelin, e va a stendere il tappeto rosso a “Birkat Habayt”, il pezzo che più identifica il quartetto; nel ruolo di vera e propria stella di questo disco, il brano in questione si rivela psichedelico, malinconico e disperato, coinvolgendo pienamente l’ascoltatore per i 9 minuti che occorrono per farsi apprezzare.
I punti deboli di questo album emergono sotto il punto di vista della produzione: la potenza e la grinta ci sono ma le casse non riescono proprio a spingere. I suoni risultano troppo chiusi e la voce meriterebbe maggior rilievo all’interno del mix. In molti tratti fa capolino addirittura un deficit di personalità nell’interpretazione vocale, aspetto che appiattisce notevolmente il continuum del disco.
Non una stroncatura per questa band che dimostra potenzialità e talento. Un progetto che, con i dovuti accorgimenti, potrebbe lasciare gli scaffali di qualche purista dello stoner, per avventurarsi nella terra dei giganti. Quella dei Red Fang, Kyuss e Baroness. Nel frattempo ci gustiamo “S.U.F.F.E.R.”, che si rivela tutto sommato una piacevole sorpresa.
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Voto: (6,5 / 10)
Tracklist:
- Marijuanaut (part1&2)
- Our vice is a locked room
- Red Capricorn
- Young wolves and old mammoth
- Pentagruelion
- Birkat Habayit
https://www.youtube.com/watch?v=N0LFKTLA7s4]
Formazione:
MPFM vox
DRUGO guitar
VALZILLA drums
KSS bass