LIVE REPORT: Ascanio Celestini – “Racconti, il piccolo paese” @ScuolaHolden
In un piccolo paese c’era un piccolo uomo. Il piccolo uomo, che aveva una strana barba a punta, percorreva le strade del piccolo paese. Il piccolo paese, pur essendo molto piccolo, aveva tante strade da percorrere che portavano a tante stanze da riempire: a volte erano teatri e a volte stanzoni enormi. Gli abitanti del piccolo paese quando sapevano dell’arrivo del piccolo uomo dalla barba a punta, accorrevano per riempire le grandi stanze del piccolo paese. Molti abitanti del piccolo paese restavano fuori dalle grandi stanze ma molti, fortunati o forse più furbi, riuscivano a prendere posto nel grande stanzone del piccolo paese. Il nome del piccolo uomo dalla barba a punta era Ascanio Celestini. Era un uomo normale, ma rispetto alla maggior parte degli abitanti del piccolo paese Celestini aveva delle storie da raccontare.
Erano storie semplici, erano quelle storie che non eravamo più abituati ad ascoltare; erano storie che non avevano bisogno di effetti speciali e laser spaziali mentre si beveva porcacola e nazicola. Erano storie che avevano solo bisogno di una voce e di un orecchio, l’orecchio degli abitanti del piccolo paese. Potevano durare ore o pochi secondi, le si raccontava come si raccontava a un bambino una fiaba di tanti secoli fa.
E tanti erano i personaggi: c’era Tony Mafioso, il capo del piccolo governo del piccolo paese; un uomo al quale non importava affatto del piccolo paese, pensava ai suoi interessi e alle sue aziende. C’era poi Tony Corrotto, un uomo di cultura che sapeva a memoria tutte le lettere dell’alfabeto e che stimava moltissimo il suo collega Mafioso. E poi c’era il partito dell’Opposizione, che invece di combattere le furberie di Tony Corrotto e Tony Mafioso, trovava più elegante passare le giornate a giocare a bridge e sorseggiare scotch nel salottino privato del Bar della Mafia in via della Corruzione. C’erano poi uomini pronti a buttare una bomba sul parlamento e uomini che avevano l’ansia.
Erano storie che raccontavano le vicende e i protagonisti reali del piccolo paese, storie che il piccolo uomo dalla barba a punta raccontava con il sorriso sulle labbra e il coltello nella mano.