RECENSIONE: The Borderlines – Multicolor
Cari Interstellari oggi ci occupiamo dei Borderlines, band nata a Talmazzo, in provincia di Udine, agli albori del 2010. Il fondatore di questo percorso musicale è il cantante Alessandro Meneghel, ma il progetto comincia a compiere i primi passi grazie all’arrivo dei nuovi componenti: Manuel Cargnelutti alle chitarre, Gabriel Salzano alla batteria e Samanta Concina al basso.
I quattro decidono, nel marzo del 2014, di lanciare il loro primo album: “Multicolor”, distribuito tramite l’etichetta Areasonica Records. E’ un disco corposo ed il titolo dello stesso cerca di darci una linea guida, una sorta di stella cometa da seguire per meglio comprendere la proposta della band Friulana. All’interno di questo lavoro possiamo riconoscere diversi percorsi musicali ma quello privilegiato è senza dubbio il brit rock, un genere che vuole ricostruire e rimettere in piedi quell’ambientazione tipicamente uk dei primi anni ’90. C’è un richiamo a differenti sotto generi come l’Indie rock, il rock alternative e qualche fugace traccia di rock pop degli anni’60. Immediati quindi sono i richiami a grandi band che sono il simbolo di questa musica; basti pensare ai Franz Ferdinand, Beatles, Oasis, Police; è proprio questo elemento a farci comprendere quanto queste band siano state d’ispirazione per i The Borderlines.
E’ un album curato, raffinato nei ritmi e nei suoni, ma il titolo “Multicolor” dovrebbe suggerirci una varietà di colori e sfumature che rendano unica questa produzione. Purtroppo, pur trattandosi di musicisti molto validi e capaci, l’album rischia d’essere un po’ troppo monocromatico: le canzoni spesso tendono ad assomigliare l’una all’altra in maniera eccessiva e, sfortunatamente, viene meno quella promessa di ricchezza e policromatismo esplicitamente rivelata.
Le basi per avere grandi soddisfazioni musicali ci sono tutte ma è fondamentale che i Borderlines riescano a guardare con lungimiranza oltre il proprio giardino , sperimentando e trovando una propria identità, evitando di rivolgere occhiate malinconiche ad un passato che ormai ci ha già raccontato ogni cosa.
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Voto: (2,5 / 5)
Tracklist:
1. Be mercury
2. Run’n’shout
3. Multicolor
4. Mean what I say
5. It takes two to tango
6. Flowers from the top
7. Monkee makers
8. Disharmony in love
9. Confused lady
10. Smile is a sign
Formazione (2014):
- Alessandro Meneghel – voce
- Manuel Cargnelutti – chitarra
- Gabriel Salzano – batteria
- Samanta Concina – basso