RECENSIONE: Crayon Mortel – Oneplusoneminusoneequalone EP
I’ve found a pc and a drummer, I like music and I have time to waste.
Easy result.
And now it’s show time.
Una semplice presentazione quella proposta dal padovano Alessio Bressan, che dietro al moniker Crayon Mortel si è gettato nel grande mare della musica ed è stato anche un valente collaboratore di questa webzine. Più complessa è invece la sua produzione che, anche se si avvale di una strumentazione elettronica commista alla batteria di Walter Sarain e nient’altro, crea un’anatomia più variegata, una sorta di “guardie e ladri” tra reminiscenze mainstream e volteggi sonici al di là della sfera terrestre.
Il risultato di questo rimpiattino è il primo EP del progetto, “Oneplusoneminusoneequalone“, titolo quanto mai appropriato per introdurre al concetto di “semplicità complessa” che permea le 5 tracce che compongono il lavoro, operazioni matematiche elettronicamente complicate e arzigogolate per assurgere a livelli di purezza tout court davvero strabilianti ed inaspettati.
L’EP apre le danze con “Various Collection Of Sounds“. L’algoritmo sonico che combina le possenti rullate della batteria cucite ad effetti sonori quasi dancefloor segna l’apertura del pezzo, che svolta improvvisamente sulle sonorità catchy che abbracciano influenze in bilico tra house e una pseudo 8-bit sotterrata da intrecci ritmati che collimano e si disintegrano in una roboante pioggia abbagliante.
Si continua poi con “Bad J“, che propina una svolta improvvisa verso un reggaeton dagli echi rimbombanti, dai tratti attutiti che svirgolano poi nella solita melodia semplicemente irresistibile, che entra in testa e difficilmente può essere estirpata se non quando il duo decide di passare al pezzo successivo.
La successiva “Goodbye” è il pezzo che più ho apprezzato all’interno di questo piccolo gioiello, grazie alle sue atmosfere che tanto rimandano al mio amato Thomas Dvorak. Il pezzo è una ballata struggente che cammina sugli spigoli acuminati di sonorità eteree dolcemente accarezzate da beat sempre più incalzanti ma mai invadenti. Un carillon di gioia-tristezza davvero suggestivo, reso ancora più intimo dalle attufate atmosfere lo-fi che si respirano per tutta la sua durata, sino alla ritmata conclusione fatta di acuti corali ammorbati dalla ritmica vellutatamente downtempo, in un saluto tanto sentito da lasciare il magone.
“Rebirth” è invece una cavalcata indie dance dalla ritmica discostata dalle linearità classiche del genere, una battaglia di sonorità fuori tempo adagiate sui soliti baluginii ambient e le melodie altamente contagiose, concludendo la sua folle corsa senza freni in una intricata foresta di sviolinate impazzite, schizofrenici fendenti elettronici che sconquassano a sorpresa l’ordine caotico che tanto piace al duo padovano.
Il pezzo conclusivo, “Modern Driveway“, si avvale del solo Bressan che sciorina un distillato di ambient che risplende grazie al pianoforte intrufolatosi tra la drum machine e le coriacee atmosfere oniriche, puntualmente sballottate nella seconda parte del pezzo tra frizioni soniche decostrutte e ricreate al di sopra di una pacifica ossatura calpestata con goduria da laser sonici tonanti e frastagliati a creare il solito dualismo tra l’orecchiabile e la centrifuga sonora ad esso perennemente avvinghiata.
Così breve da lasciare un grande dispiacere, l’EP d’esordio di questo progetto padovano è un azzeccatissimo lavoro di squadra, che mette assieme la forza mascolina della batteria sita nel mondo reale e la bellezza struggente degli intrecci elettronici provenienti da un oltre spazio mai così vicino, e mai così teneramente sconquassante.
Lorenzo Nobili
Link Utili: Crayon Mortel on Facebook |
Voto: (4 / 5)
Tracklist:
- Various Collection Of Sounds
- Bad J
- Goodbye
- Rebirth
- Modern Driveway
Formazione:
- Alessio Bressan (Crayon N.1): all synths, computer programming and drum machine.
- Walter Sarain (Crayon N. 2): Drums, drums and drums