LIVE REPORT: Be Forest @ Covo Club (BO), 04/04/2014
I ragazzi pesaresi, interessanti senza dubbio, creano queste atmosfere di sottofondo con chitarre alla XX in quasi tutte le loro canzoni. Canzoni che non fluiscono immediate all’interno del corpo, e che in alcuni punti paiono impolverate. Tutto ciò, inspiegabilmente.
Infatti non si spiega come facciano, questi tratti, ad esser “già vecchi”. Spunti aerei, ma non troppi. La voce di Costanza invece si amalgama bene con il suo basso, il synth ed il resto della costruzione elettronica. Insomma, sia dal vivo che nel loro nuovo album “Earthbeat”, si nota lo sforzo di voler emergere da un profondo per giungere all’aere, spaziare nell’onirico facendosi strada senza apparire mero ambient. Ma si sente ancora un po’ la fatica. Tutto sommato sono leggeri, graziosi e interessanti per il futuro del dream pop italiano.
Vale, chiaramente anche per loro, il consiglio di cantare in italiano per i prossimi lavori. Ed un altro appunto: devono togliersi di dosso gli accostamenti alle band che prima di loro hanno creato cose egregie (senti per esempio “Sparkle”, che è pensabile come una canzone dei Wild Nothing). I Be Forest devono continuare così, percorrendo la propria strada cercando di creare cose sempre più elettrizzanti, mantenendo la loro atmosfera fatta di caldi e di freddi, chiari e scuri, nostalgia.
Matteo Di Gregorio