FILM DEL GIORNO: Ruggine
E’ possibile che un avvenimento accaduto nell’infanzia possa stravolgere e condizionare completamente la propria esistenza?
Il regista Daniele Gaglianone con il suo film “Ruggine” ci dà una risposta. Il film esce nel 2011 e partecipa alle “Giornate degli autori” della 68esima Mostra del Cinema di Venezia. Nel cast troviamo straordinari attori come Filippo Timi, Valerio Mastrandrea, Stefano Accorsi e Valeria Solarino.
La storia è ambientata in un piccolo paesino della periferia piemontese alla fine degli anni ’70; un luogo desolante dove l’unica testimonianza di vita è rappresentata da grossi palazzoni ingrigiti dal tempo e dalla pioggia. I bambini di questo paese, per sfuggire a questa cruda realtà, si ritrovano per giocare in un vecchio capannone che loro chiamano “castello”. Per i bambini i grandi sono strani: i papà non sono mai a casa, le mamme partoriscono e fanno la salsa di pomodoro. I grandi come potrebbero mai accorgersi del mondo che li circonda, come potrebbero mai capire i propri i figli ma soprattutto proteggerli.
I bambini giocano nel castello, corrono avventure e sconfiggono draghi ma come in ogni fiaba c’è anche un orco. L’orco è il dottor Boldrini, interpretato da Timi, un uomo distinto, di buona famiglia, un uomo di cui ci si può fidare. E’ un uomo che preferisce vagare intorno al castello che firmare le ricette mediche, lo fa per avvicinare i bambini a sè; trova qualsiasi scusa per fermarli, parlarci, accarezzarli e baciarli. E’ un mostro che strappa via l’infanzia e a volte anche la vita.
Durante la ricostruzione di questa macabra storia, il film si interrompe aprendo tre diverse finestre: i tre bambini che hanno assistito alla mostruosità di Boldrini ora sono adulti, sono finalmente cresciuti e sullo schermo viene proiettata la loro situazione attuale. Carmine, Mastrandrea, è disoccupato e riempie le proprie giornate tra un bicchiere di birra e una chiacchierata nel bar di paese; Sandro, Accorsi, è un padre single che si occupa di suo figlio in un minuscolo appartamento e Cinzia, la Solarino, è una giovane insegnate di scuole medie che è alle prese con un noiosissimo consiglio di classe. La vita deve pur continuare, si è cresciuti, ora si hanno delle responsabilità; eppure nei loro sguardi quell’estate di tanti anni fa è rimasta impressa.
Sono tre situazioni di immobilità, i tre attori per tutto il tempo non cambiano la loro posizione, è come se la loro vita si fosse fermata, è come se Boldrini avesse impedito di andare avanti. E’ un’ombra che non va più via e che ancora adesso li inghiotte, è quella ruggine che divora la loro esistenza. E’ una storia che racconta quanto il male si possa camuffare in bene, racconta di quanto sia difficile anche solo riconoscerlo.