FILM DEL GIORNO: L’esercito delle 12 Scimmie
Terry Gilliam è uno di quei registi che riconosci dal solo modo in cui piazza la macchina da presa; i suoi film sono caratterizzati da una incredibile quantità di elementi contrastanti tra loro e le sue sceneggiature si ritrovano sempre ad essere popolate da personaggi incredibilmente enigmatici e grotteschi . Le storie si svolgono, per la maggior parte, al di là di quel confine che separa ciò che è o che può essere reale, da ciò che non lo è.
Ma cosa è successo con l’esercito delle 12 scimmie???
La risposta sta nel fallimento del progetto “Le Avventure del Barone di Munchausen” del 1988. Infatti Terry, dopo le incredibili controversie con la casa produttrice, si ritrovò per un certo periodo nella spiacevole condizione di dover accettare sceneggiature scritte da altre persone, data la poca fiducia che ormai ispirava ai grandi produttori. E’ proprio in questo periodo che nascono “La leggenda del Re Pescatore“(1991) e “L’Esercito delle Dodici Scimmie“(1995) con cui tornerà alla ribalta.
Il film è ispirato dal cortometraggio di Chris Marker “La Jetée” ed è la seconda puntata di quella che Gilliam indica come una trilogia satirica-distopica iniziata nel 1985 con “Brazil” e conclusasi nel 2013 con “The Zero Theorem” (film che uscirà in Italia a fine mese, quindi occhio…).
Una sparatoria all’aeroporto di Philadelphia dove viene ucciso un uomo ed il volto di una donna disperata che incrocia il suo sguardo. È il sogno ricorrente di un uomo che vive nel 2035, sotto la superficie terrestre in cui la razza umana ha trovato rifugio per sopravvivere alla grande pestilenza che ha colpito la Terra fra il 1996 ed il 1997 e che ha ucciso il 99% della popolazione mondiale. Il tema del film, come potete intuire, non è dei più originali, ad ogni modo risulta davvero molto piacevole da guardare, grazie anche ad uno dei migliori direttori della fotografia che abbiamo in italia, Nicola Pecorini.
Il contenuto satirico è uno dei pilastri fondamentali di tutto il film, che sembra essere un monito rivolto all’intera umanità ad essere cauti nell’uso della tecnologia. Lo stesso Gilliam ha affermato in un’intervista di essere scettico nei confronti dei ritrovati tecnologici della nostra epoca. Un altro concetto portante scaturisce, più direttamente, dall’esperienza che vive il protagonista, James Cole (Bruce Willis), che viene trasportato in un mondo (il passato) completamente diverso dal suo. In questo contesto andrà in contro a costanti problemi di inserimento sociale, che lo porteranno ad essere rinchiuso in un manicomio.
Perciò da qui in poi vi lascio con quella che sarà la domanda che sicuramente vi assillerà durante la visione:
“James Cole è davvero pazzo?”