RECENSIONE: 7 Training Days – Wires
Quasi a voler rivelare la profezia insita nel nome di questa band, mi trovo immerso nell’ascolto di “Wires” ormai da una settimana. La voglia di darne una descrizione quanto più veritiera e oggettiva spesso è stata più forte degli impegni personali, della voglia di percorrere sempre e comunque più ascolti parallelamente, per fruire di quanta più musica possibile nel tempo che mi resta per ascoltarne.
Con questo nuovo full i 7 Training Days si dimostrano progetto mauro, compatto. Nel mescolare post rock, indie, contemporary-wave, creano un prodotto che probabilmente va ben oltre anche le loro stesse aspettative. Si perché questi 4 ragazzi di Frosinone suonano un genere che sembra essergli cucito addosso, iniettato nelle vene sin dalla nascita. Non conoscendo il percorso musicale nelle sue espressioni precedenti ( e non avendolo approfondito volutamente prima di scrivere questa recensione) riesco ad essere maggiormente oggettivo, a guardare una proposta artistica per quello che è, in quel preciso istante in cui riesco ad ascoltarla con attenzione. E devo dire che quello che osservo è un’ottima espressione di musica anglofona, fatta in pieno centro Italia.
Un bel disco, a metà fra tonalità prettamente British ed aperture di stampo Americano, che porta anche qualche spunto sotto il punto di vista dell’innovazione. Fortemente consigliato.
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Voto: (7,5 / 10)
Tracklist:
- Gone
- You are not me
- Life
- Wires
- Pocket Venus
- Down by the river
- I will
- Something more clear
- To climb
- Eggplant is the color
- The greater good
- Random heart
Formazione:
Antonio Tortorello | Basso Simone Ignagni | Voce e chitarre Giovanni Ignagni | Batteria e percussioni Daniele Carfagna | Chitarre |