RECENSIONE: Palefeather – Palefeather
Vengono dalla Svezia, ma tranquilli, cari interstellari, non sono la classica band death/black metal. I Palefeather nascono dall’unione di 3 giovani musicisti, Pierre Stam, Björn Pettersson e Robin Bergh che, nonostante i loro progetti passati nell’ambito metal, questa volta hanno deciso di cimentarsi in qualcosa di molto diverso.
Palefeather è il loro album di debutto che verrà pubblicato il 3 marzo 2014 sotto l’etichetta Aftermath Music. Il progetto prende corpo come esperimento in una jam pomeridiana, volta alla ricerca di qualcosa di nuovo, di diverso. Si tratta di un lavoro che unisce gli elementi del prog anni ’70 con lo stile del post-rock dei migliori anni. Tutti i brani sono strettamente strumentali, come per sottolineare ancora più fortemente quell’appartenenza al genere di gruppi come i Mogwai, senza scansare quelle sonorità tipiche del prog made in UK.
Credo sia impossibile recensire quest’album senza citare i re del rock psichedelico/progressivo, dato che i riferimenti ai Pink Floyd tornano molto spesso durante l’ascolto, soprattutto nei pattern di basso e nelle parti di chitarra, dove si sente con elevata frequenza un timbro molto “gilmouriano“. In tutto ciò la batteria, che assume sempre un andamento molto rilassato, conferisce alle tracce quel calore tipico delle canzoni da molti definite ambient, termine che spesso viene associato al post rock ed al rock psichedelico.
Ed è proprio questo termine, ambient, che trovo il più calzante ed appropriato per definire questo loro primo lavoro. Queste 4 tracce portano con loro non solo un senso di nostalgia, ma anche di assoluta pace e tranquillità; è un po come quella sensazione che provi quando pensi a qualcuno di cui hai un ricordo molto affettuoso, ricordi che diventano pensieri introspettivi, fino ad arrivare alla vera e propria nostalgia. Molto profondo, un album che nella sua irrequieta tranquillità fa riflettere e dà modo di trascinare l’ascoltatore in un determinato stato d’animo.
Come diceva quella massima: “la musica ambient è ciò che hai voglia di ascoltare alle 6 di mattina“, quando svegliandoti da un sogno cominci a pensare che forse è ancora troppo presto per alzarsi ed affrontare la realtà. Sotto questo punto di vista credo che i Palefeather abbiano colto nel segno.
Voto: (4 / 5)
Link Utili: Official Facebook Page, Aftermath Music Norway
Tracklist:
- Megaloceros Giganteus – 18.08
- The Trumpeter – 6.18
- Rombol – 9.01
- Palefeathered Wind – 13:46
Formazione(2014):
- Pierre Stam – Guitar, Bass Keyboards
- Björn Pettersson – Guitars
- Robin Bergh – Drums & Percussion