RECENSIONE: Day After Rules – Whatever Happens No Regrets
Quante volte abbiamo bisogno della musica solo come semplice valvola di sfogo? Ci sono giorni in cui non abbiamo troppa voglia di fermarci a riflettere o incastrarci in pensieri complessi ed articolati. Quale miglior medicina di un po’ di sano e leggero punk rock per curare tutti i nostri mali? Leggero certo, si fa per dire. I Day After Rules, trio proveniente da Lodi, restano easy listening soprattutto per quanto riguarda le tematiche. Il tiro c’è e si intravede nitidamente. I suoni purtroppo sono fortemente inadeguati e non possono assolutamente essere accostati al termine “album”. Assomigliano più che altro a quelli che trovi in quei vecchi demo appartenenti all’era in cui Cubase con i suoi “suoni finti” sembrava la grande rivoluzione. In realtà per fare musica di qualità dagli anni 90 ad oggi le modalità non sono cambiate, sono cambiati solo gli strumenti. Per questo è molto importante dosare i propri investimenti, preferendo magari un EP di tre pezzi che possa dare dignità sonora alla band, piuttosto che un disco fatto in questo modo. Sarebbe meschino e ridondante descrivere nei particolari il disagio profondo della distorsione della chitarra di Giulia, brava comunque a restare sempre sul pezzo.
Riflessioni tecniche a parte, che purtroppo vanno a giocare un ruolo di primo piano in questa recensione, i tre ragazzi vengono fuori bene e suonano dritti, tosti e incazzati, anche quando le riprese diventano nemiche. Ed è a quel punto che, dietro i microfoni ovattati e le distorsioni bruttine, intravedi una band che questo genere lo sa suonare, lo sa cantare e soprattutto ti fa muovere la testa a ritmo tutto il tempo. L’inglese leggermente imperfetto aggiunge quel tocco “punk” che forse mancava al tutto. Quello che dunque doveva e poteva essere un difetto strutturale diventa punto di forza. I contenuti ci sono e suonano anche bene. Resta la curiosità di poter sentire questa band in una veste più fresca e curata, o quantomeno dignitosa. Non è da tutti riuscire a piacere nonostante questo handicap evidente. Un disco , nonostante tutto, consigliato per alzare un po’ la vostra adrenalina.
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Voto: (3 / 5)
Tracklist:
- Whatever Happens No Regrets
- Broken
- Concrete
- Only Tar
- Settembre (Eno)
- Panta Rei
- All that Remains
- Stone
- I’ve learnt
Formazione:
- Giulia: chitarra/voce
- Fabio:basso
- Gio: batteria/cori