RECENSIONE: Sakee Sed – Ceci N’Est Pas Un Ep
I Sakee Sed sono un duo formato da Marco Ghezzi e Gianluca Perucchini , anche se ad oggi la formazione live vede la presenza di 5 elementi. Una formazione ultimamente molto apprezzata in tutta Italia, che ha visto l’inizio e la fine di numerosi tour che hanno attraversato la penisola in lungo e in largo. Quello proposto dalla band bergamasca è un mix quasi schizofrenico di psyco rock ormai appartenente ad un’epoca considerata più mitica che lontana ed un cantautorato più moderno, tipicamente italiano, radicato come un demone impossibile da estirpare nella nostra cultura musicale.
Del fatto che questa musica abbia largamente a che fare anche con una scena maggiormente intimista rispetto a quella del rock più “di pancia” trovo subito conferma, grazie al piano che riesce a ricordarmi un disco ascoltato di recente e capitato per caso nella mia playlist: l’ultimo dei The Litlle Willies (For the good times), in cui Norah Jones (pur destreggiandosi all’interno di atmosfere prettamente folk) riesce a ricamare note ed armonie che mi ricordano molto quelle suonate sul piano in questa ultima produzione dei Sakee Sed. Un paragone insolito, un’influenza indiretta, che però pone subito di fronte ai nostri occhi la bellezza degli arrangiamenti di questo EP (visto anche il paragone con un’artista cosi poliedrica), vero punto di forza di questo disco. Certo però un buon arrangiamento non può sempre bastare, soprattutto quando si comincia a lavorare su del materiale che di suo fatica a trovare l’originalità. Quei filtri vocali molto (troppo) Verdena mescolati ad atmosfere rock prettamente schizoidi ed a momenti di cantautorato (quasi folk) contribuiscono a rendere poco chiara la proposta e a tratti, anche difficoltoso l’ascolto. Una ricerca quasi forzata di un proprio stile mescolandone troppi che rende facilmente dimenticabile ( ma comunque gradevole sul momento) “Ceci N’Est Pas Un Ep”, che di fatto resta un’occasione sprecata.
Una band che sicuramente trova più naturale la dimensione live , e lo capisco subito dalla capacità di coinvolgere, sul momento, della sua proposta. Una proposta che però non resta indelebile e che non colpisce particolarmente sulla lunga distanza; un disco che non ho ascoltato per molto con lo stesso piacere della prima volta. Un esperimento riuscito a metà.
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Voto: (3 / 5)
Tracklist:
1. Boccaleone
2. Il mio altereggae
3. Metal zoo
4. Olderifa express
5. Jimmy è perso nel delirio
6. Strappi bianchi
Formazione:
Marco Ghezzi: voce / rhodes / chitarra
Gianluca Perucchini: batteria
Marco Carrara: tastiere / synth / cori
Jonathan Locatelli: basso
Guido Leidi: chitarra