RECENSIONE: Celeste – Animale(s) by Salvo
Ritornano sulle scene i Celeste a tre anni di distanza dall’ottimo “Morte(s) Nee(s)”. La band transalpina, punto di forza dell’immensa Denovali Records, è un caposaldo della scena underground europea e non. Un progetto di nicchia emerso anche grazie anche all’uso della lingua madre, alle tematiche testuali e alle grafiche in linea con i temi dedicati ( i booklet sono sempre di una straordinaria bellezza).
Animale(s) (il titolo del lavoro in questione) è un doppio album, un concept che parla dell’amore. Non quello che vediamo nelle fiabe o su programmi esageratamente smielati. Qui si parla del suo concetto astratto: quello che porta dolore, sofferenza, depressione. Anime frastornate e sentimenti bruciati. Musicalmente possiamo definirlo un capolavoro di atmosfera: la linea scream, dovuta al passato nei Mihai Edrisch, è stata definitivamente accantonata per far spazio a sonorità più estreme e vicine al black metal più nichilista ed al postcore più asfissiante. Il risultato è una combinazione devastante, ci si aspettava un cambio di rotta o ma la band ha voluto riprendere da dove ci aveva lasciato con il precedente album. Senza compromessi, sfuriate e momenti di riflessione che ci fanno intravedere dei vuoti neri esistenziali.
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Voto: (8 / 10)
Tracklist:
Disco 1
- Laissé pour compte comme un bâtard
- Au pied d’une bicoque peu séduisante
- Sans crainte de s’avouer un jour naufragée
- (X)
- Tes âmes soeurs immaculées
- Dans ta salive, sur sa peau
Disco 2
- D’errances en inimitiés
- Cette silhouette paumée et délabrée qui sanglote et meurt
- Empreinte d’érotisme
- (Y)
- Serrés comme son cœur lacéré
- Outro
Formazione:
Antoine – Bass
Royer – Drums
Guillaume – Guitars
Johan – Vocals