“Gli ultimi saranno ultimi” di Paola Cortellesi
Gli ultimi saranno ultimi. Si, è proprio una botta di ottimismo! Ma non fatevi ingannare dal titolo, qui si nasconde un piccolo tesoro.
Spettacolo teatrale che debutta nel 2005 con quel mostro di bravura di Paola Cortellesi. Proprio lei, la ragazza carina e con la faccia pulita che non vede l’ora di sporcarsela con questa storia. La trama è semplice, lineare, cruda solo come la realtà sa darci: Colacci Luciana, giovane donna alla quale non viene rinnovato il contratto di lavoro.
Lo spettacolo gira intorno a questa vicenda dove lentamente si intrecciano diversi personaggi. Ma ciò che rende speciale questo spettacolo è che Paola è completamente sola sul palco. Dà vita, solo grazie alla sua destrezza, a figure tutte diverse: c’è l’anziana Teresa, la donna delle pulizie che ci guida come un narratore nella storia; la Dottoressa Liverani Carola, donna di successo ma tremendamente sola; Manuela, la bella transessuale colombiana; Raffaella, l’agente curiosa; Ruggero, il guardiano unto e pesante. E poi c’è lei, Luciana che vede crollare il suo piccolo mondo di certezze e per riaverlo irrompe nell’azienda stringendo tra le mani una pistola. La Cortellesi per diventare un personaggio non ha bisogno del trucco, di cambiarsi d’abito. L’abito preferito è il suo corpo, cambiando andatura, sguardo, movimento e voce la bella Paola si trasforma radicalmente. Non è più alta e snella, come mamma l’ha fatta, ma curva e stanca come la paziente Teresa. Se fai attenzione riesci persino a vedere delle rughe che le segnano il viso.
E’ una storia di invisibili, di gente comune, degli ultimi. Persone che lottano tutti i giorni senza che nessuno gli dia una medaglia. Persone che a volte possono anche cadere.
“Nostro Signore ha detto che gli ultimi saranno i primi…non ha detto di preciso quando!”